Kell, da San Diego a Varese passando per la Siria: “Ho studiato da play, non vedo l’ora di giocare”

Il nuovo regista titolare della Openjobmetis fermato per qualche giorno da un'infiammazione. «A Cremona un incidente di percorso. Tifosi biancorossi, vi sfido alla PlayStation»

Test amichevole Openjobmetis - Tortona 89 - 88

Riposo fino a venerdì, data in cui è fissata una visita di accertamento. Poi qualche giorno di terapia prima di tornare – senza passare dal chirurgo – a lavorare a pieno regime con i compagni per prendere di petto la prima esperienza nel campionato italiano. Trey Kell, 25 anni, californiano di San Diego, è alle prese con una infiammazione alla tibia che ne sta leggermente ritardando l’innesto nella Openjobmetis (salterà le partite di Supercoppa), ma nelle prime due amichevoli ha già mostrato quel ruolo di leader, oltre che di regista, fondamentale per la squadra di coach Vertemati.

Non è un caso che la sua assenza al PalaRadi si sia fatta sentire, specie contro un “califfo” della regia quale è Peppe Poeta, grande protagonista della vittoria della Vanoli contro i biancorossi. «Quello che è successo nella partita di Cremona può accadere in prestagione. cose che succedono quando vuoi provare situazioni nuove. La squadra poi si era allenata con me in campo fino al giorno prima e la mia assenza ha causato una differenza rispetto al previsto. È un incidente di percorso, ma può capitare».

Il playmaker della Openjobmetis ha parlato davanti a telecamere e taccuini nella centralissima sede di Depot, azienda varesina che per il terzo anno è a fianco della Pallacanestro Varese. Una squadra per cui – ha ricordato il dg Andrea Conti – Kell «è fondamentale, costituisce l’ossatura del quintetto insieme a Gentile. Lo abbiamo scelto perché in Polonia ha giocato da leader: ha visione di gioco e forza fisica, quindi su di lui abbiamo aspettative elevate».

Campione della Lega Polacca con lo Stal Ostrow, Kell è convinto di poter fare bene anche in Italia. «Sono contento di essere qui, di avere questa opportunità a Varese e ringrazio il club e il coach per avermi voluto. I primi giorni sono stati perfetti, ho ricevuto una grande accoglienza e mi sono trovato subito bene anche con il cibo. Non vedo l’ora di entrare in campo e cominciare al meglio la stagione». Da buon regista, il giocatore californiano ha parlato con i due stranieri già rodati a livello di Serie A, Beane e Egbunu: «I miei compagni con esperienza italiana mi hanno spiegato che il campionato è di alto livello. Ci sono giocatori molto validi e di grande esperienza, però credo che nel basket moderno ci sia un linguaggio comune a tutti: penso di potermi adattare sia a livello fisico sia per le necessità tattiche di una partita. Sono molto contento di essere parte di una squadra che partecipa alla serie A, uno step importante perché il livello è veramente alto».

Trey Kell

Nato “guardia”, Kell si è trasformato con il tempo in playmaker, ruolo in cui può sfruttare una certa prestanza fisica se confrontato con i rivali in quella posizione di campo. «Durante la mia carriera, specie sul finire del college, ho imparato qualcosa di più in termini di gestione della squadra. Da playmaker so che sarà fondamentale trovare il bilanciamento tra le mie scelte personali e il coinvolgimento dei compagni. Penso di poter capire quando la partita “arriva a me” in modo da prendere responsabilità individuali e quando invece sia meglio far girare la palla. Dipenderà anche dalla impostazione che il coach vorrà dare alla squadra».

Prima di andare in Polonia, Kell è stato protagonista di una curiosa esperienza con la maglia della nazionale siriana. «Una cosa che è nata velocemente: ero a casa per recuperare da un infortunio a un pollice quando uno dei miei precedenti allenatori, con cui ho giocato in Canada (Joe Salerno ndr) mi ha proposto di giocare con la Siria visto che era impegnato con quella nazionale. Era una occasione per tornare in campo e farmi vedere, infatti dopo un paio di partite si è aperta la possibilità di firmare in Polonia e mi hanno lasciato andare senza problemi. Sulla attuale situazione siriana posso solo dire che ho molto rispetto di tutte le persone con cui ho lavorato in quel periodo».

Infine Trey non nasconde la sua passione per i videogiochi e, anzi, invita i tifosi biancorossi a sfidarlo in una sessione di NBA sulla Playstation. «Sinceramente non sono una persone che ama uscire molto, preferisco stare in case o in alternativa andare in palestra e fare tanto allenamento. Sto scoprendo Varese che è una bella città e quindi cercherò di conoscere tutta la zona in cui vivrò da qui in avanti, però se siete appassionati potrete trovarmi online e giocare con me in rete».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Settembre 2021
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