Sui campi da golf come cent’anni fa, a Varese arriva l’hickory
Il Golf club di Luvinate ospita il 3° “Italian Hickory Open“: sportive in cuffietta e signori con bretelle e papillon. Regole nuove ma “ferri“ d’antan
Lo shaft in legno che ha l’età del Titanic. Le signore in candida cuffietta Belle époque accompagnate da atleti che vestono alla zuava, con cravatta o papillon.
Chi ha passeggiato vicino ai green del Golf Club di Varese in questi giorni si è di certo fermato per verificare di persona la data del calendario perché a sfidarsi sulle buche che s’affacciano nell’azzurro del lago di Varese c’erano proprio loro, gli sportivi che stavano cimentandosi nel 3° “Italian Hickory Open“, che dopo le edizioni sui campi di Cà della nave e Villa Condulmer (entrambe location venete) è approdato sui campi varesini, attirando un pubblico di appassionati che arriva anche dall’estero, in particolare da quei Paesi di lingua tedesca che amano le vacanze nei panorami delle Prealpi di casa nostra.
E tra gli sportivi, in campo di buonora c’era sabato mattina anche Enrico Budel, di Belluno, che quattro anni fa ha avuto l’idea di mettere in piedi un gruppo di appassionati cultori del golf storico.
«I ciclisti hanno l’eroica. Per gli appassionati dello sci c’è la versione storica. Noi ci divertiamo con la versione hickory del golf», spiega, nel pieno della gara.
Il weekend a Luvinate è cominciato venerdì quando sono arrivati i primi sportivi, in tutto una trentina in arrivo da diverse località italiane ma anche da Svizzera tedesca, Germania, Austria.

«Sono 36 buche “medal“, si segnano tutti i colpi», spiega Budel: «Abbiamo ferri esclusivamente d’epoca, così come il vestiario che viene confezionato da apposite sartorie specializzato in modelli che riprendono l’abbigliamento di inizio Novecento».
Impugnare una mazza che ha visto così tante stagioni è un’emozione senza tempo: le palline sono nuove, i vestiti anche ma ritagliati su modelli d’epoca, mentre tutto il resto è stato realizzato oltre un secolo fa.
Ma quanto costa questa versione d’antan del golf? «Dipende molto dalla qualità e dalla rarità dei ferri. Ve ne sono alcuni che possono essere comprati a 50 euro, altri che hanno costi molto più elevati, anche di migliaia di euro», conclude Budel. Il 1° Open d’Italia fu disputato nel settembre del 1925: in campo c’erano 3 professionisti in giacca e cravatta che giocavano con una attrezzatura con lo shaft in legno hickory.
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