“Peschereccio in difficoltà”. L’allarme (simulato) dalla nave Libeccio viene ascoltato anche a Varese
Un'unità della Marina Militare è stata coinvolta nella prova della rete nazionale d'emergenza radio, che una volta al mese viene testata con il coordinamento dei radioamatori di base a Villa Recalcati

“Esercitazione, esercitazione, esercitazione”. Dalla nave Libeccio della Marina militare è partito un messaggio per tutti gli operatori collegati nel corso della 449esima prova della rete radio nazionale di emergenza. Una prova come sempre coordinata dal radioamatore Giovanni Romeo, di base a villa Recalcati, la sede della Prefettura di Varese.
“Segnalato peschereccio in difficoltà… riporta imbarco acqua e non governa… riportate sei persone a bordo… Iail si dirige verso peschereccio per portare soccorso, tempo stimato 50 minuti…”. Questo il radiogramma recepito e trascritto dalle decine di stazioni radio collegate (prima in digitale e poi in fonia) da tutta Italia e trasmesso al dipartimento della Protezione civile, una simulazione perfettamente riuscita.
Si è trattato di una novità importante per testare il sistema che fa base da ormai un quarantennio nelle sedi operative collocate presso le prefetture. La periodica prova di sintonia della rete di radiocomunicazioni di emergenza, gestita con il supporto dei radioamatori dell’Associazione Radioamatori Italiani e sempre pronta ad entrare in funzione nel caso di situazioni di necessità, come ad esempio in caso di calamità, consolida così la cooperazione oltre la terraferma estendendosi come accade da alcuni mesi alle unità navali in navigazione della Marina.
«Una circostanza – sottolinea il coordinatore nazionale Romeo, operativo dalla sala radio allestita presso la Prefettura di Varese, come sempre una delle sedi capomaglia a livello nazionale – che arricchisce indubbiamente la potenzialità operativa della rete. Contiamo di estendere progressivamente questo coinvolgimento allargato di operatori, con lo scopo di rafforzare l’efficienza del servizio anche appunto con la simulazione di situazioni di emergenza, nella speranza ovviamente che non si debbano mai verificare nella realtà».
Il coordinamento della rete d’emergenza a Varese è un lascito dell’esperienza pioneristica di Protezione Civile avviata dall’onorevole Zamberletti, fin dai tempi del terremoto del Friuli.
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