Una farfallina di carta per ogni persona transgender uccisa: la manifestazione a Varese
La manifestazione organizzata dal gruppo trans di Arcigay in occasione del Transgender day of remebrance

In piazza Montegrappa a Varese, questo pomeriggio (sabato 20 novembre) risuonavano dei nomi.
Erano quelli delle 375 persone transgender, vittime di odio registrate quest’anno nel mondo. Il maggior numero europeo di morti è in Italia: tra il 2008 e il 2020, sono state uccise 42 persone trans.
Un dato in costante crescita, nonché difficilmente stimabile anche a causa dell’assenza di leggi sull’omobitransfobia. Secondo l’associazione internazionale Tgeu, che si occupa di monitorare la vita delle persone della comunità trans, l’Italia è dietro a Ungheria e Polonia nella classifica dei paesi trans-includenti in Europa e Asia: infatti, dei 30 indicatori utilizzati da Tgeu per misurare la tutela della comunità, il bel Paese ne ha 7.
Per riconoscimento ufficiale delle persone transgender l’Italia ha adottato misure legali, amministrative e prevede il cambio di nome nei documenti ufficiali; è previsto l’asilo (asylum) per legge. Non vige una legge che protegga dai crimini d’odio transfobico, come testimoniano le ricerche dell’associazione: una situazione pari solo a Austria, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Svizzera e Ucraina.
Istituito nel 1990, il Transgender day of demembrance è una ricorrenza della comunità Lgbtqia+ per commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone transgender. La manifestazione è stata organizzata dal gruppo trans di Arcigay.
Un dato preoccupante
Anche quest’anno la transfobia ha causato innumerevoli vittime, per l’esattezza 375 in tutto il mondo. La maggior parte erano transgender donne o “femmes” (il 96%); l’89% di quelle uccise negli Usa erano Bipoc (black, indigenous and people of color, ndr). La più giovane aveva appena 13 anni: l’età media delle vittime è tra i 30 e i 13 anni.

Inoltre, il 58% delle persone aggredite erano sex workers; il 43% delle persone uccise in Europa erano migranti.
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