Ecco come funzionerà l’hub di Gallarate, per vaccini e tamponi
L'enorme struttura verrà proposta da Ats Insubria a Regione e al generale Figliuolo, sarà il punto principale per tutta la provincia, si faranno 5mila dosi al giorno. Allo studio i percorsi per la viabilità
L’hub vaccinale di Gallarate sarà il più grande della provincia: migliaia di metri quadri, un punto di riferimento dell’intero territorio per la campagna vaccinale ma non solo, visto che comprenderà anche per i tamponi che verranno eseguiti in modalità drive trough, considerata la più sicura.
Dopo la chiusura dell’hub di Schiranna e il depotenziamento di Malpensafiere, Ats Insubria era alla ricerca di un’alternativa che permettesse di programmare una ripresa con grandi numeri sul territorio. Il dottor Marco Magrini, responsabile dell’unità di crisi di Ats Insubria e nella squadra di Guido Bertolaso, ha valutato sin da subito positivamente l’offerta del Comune di Gallarate di usare l’enorme area dell’ex II Deposito Centrale dell’Aeronautica, affacciato su viale Milano, il viale che collega Busto e Gallarate.
«Abbiamo ottenuto sia il via libera del colonnello della Stazione dell’Areonautica di Cameri Marco Mastroberti che è referente dell’area, sia quello del Colonnello Gabrielli e del Generale incisa comandante della Caserma Ugo Mara che fornirà supporto logistico. Abbiamo ricevuto anche il parere favorevole della Protezione civile di Regione per cui presenteremo la richiesta di istituire il centro vaccinale al presidente Fontana e alla vicepresidente Moratti. Con il loro assenso chiederemo l’autorizzazione finale al COI (Comitato operativo nazionale). Pensiamo già di presentare il progetto al Generale Figliuolo il prossimo 19 novembre quando sarà a Milano».
La viabilità
Nei piani di Ats Insubria, il centro potrà assicurare cinquemila vaccinazioni al giorno. Ci sarà un parcheggio per 400 auto, da cui si accederà poi a dieci postazioni di accettazione.
Un nodo delicato è quello della viabilità: il “casermone” di Gallarate affaccia su una via trafficata, collegamento principale – insieme alla superstrada – con la vicina Busto Arsizio, una strada che prevede rigida divisione tra le due corsie di marcia.
Per l’ingresso si pensa di utilizzare una traversa asfaltata accessibile dalla corsia che viene da Busto e dall’uscita della superstrada 336. Da qui – entrando nell’area militare – si prevede una strada da realizzare ex novo, «probabilmente con pavimentazione in calcestre», spiega il sindaco Andrea Cassani, fino ai grandi hangar che costituiscono il deposito.
Qui si separerebbero i due percorsi: uno conduce all’area tamponi drive through, l’altro invece conduce alle aree di parcheggio per il punto vaccinale (ospitato in uno degli hangar principali, 4650 metri quadri).
Una prima proposta di Ats prevedeva due uscite, il sindaco di Gallarate Cassani invece ha portato «la richiesta che non ci siano uscite differenti, ma una sola». Quest’ultima avverrebbe attraverso il varco principale della struttura, il “corpo di guardia” che affaccia sulla rotonda. «In questo modo si riducono al minimo i percorsi sulla viabilità cittadina, perché consente di dirigersi subito verso la superstrada».
È quest’ultima soluzione che riportiamo nel grafico dell’hub che proponiamo in questo articolo: è ancora una ipotesi, ma più o meno indica come dovrebbe funzionare l’enorme area.
Un unico hub (tranne che per le valli varesine)
Alla Caserma di Gallarate faranno riferimento sia l’Asst Valle Olona sia l’Asst Sette Laghi che manterrà comunque il punto di Rancio e le postazioni all’interno degli ospedali seppur per determinate categorie più fragili.
L’apertura è prevista «il prima possibile», dice Magrini, magari già dal 10 gennaio quando la Lombardia ha in programma di potenziare ulteriormente la sua offerta davanti a una domanda, che proprio tra gennaio e febbraio toccherà il picco di richieste per le dosi booster.
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