Luino ricorda con commozione tutti i soldati e le Forze Armate cadute in guerra

Si è tenuta una Santa Messa e diciannove volte la campana civica è suonata in memoria dei dispersi nel 15'-18' nel vecchio comune di Luino. Celebrato anche il centenario del monumento dei Caduti in Piazza Risorgimento.

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Nella mattinata di domenica 7 novembre a Luino si sono tenuti tre momenti in memoria di chi perse la vita in armi, «di quei soldati e Forze Armate che in terra, in cielo e in mare, nei vari corpi e specialità, tutelano e difendono la pace, la libertà e le istituzioni democratiche», così si legge nella locandina che invitava la cittadinanza a presenziare alla commemorazione.

Dopo il ritrovo alle 9:45 presso il sagrato della Chiesa Prepositurale SS. Pietro e Paolo-Piazza Papa Giovanni XXII, di tutte le Autorità, parenti dei Caduti, Forze Armate, Croce Rossa, Associazioni Combattentistiche e d’Arma con bandiera, del Corpo Musicale Cittadino e di rappresentanze scolastiche, alle 10:00 si è celebrata una Santa Messa. 

Un corteo ha poi raggiunto Piazza Risorgimento e lì, musiche soavi prodotte dalla banda di Luino hanno per qualche attimo riempito il vuoto di quel momento. È stato fatto il saluto alla bandiera ed è stata posata una corona. Una giornata «che potrebbe essere considerata una consuetudine, un dovere scontato quasi che essendo passato molto tempo dal 4 novembre 1918 si siano affievolite e quindi perse le ragioni di questa commemorazione.

Oggi siamo qui per affermare che non deve essere così – ha detto il sindaco di Luino Enrico Bianchi –  Le difficoltà dei mesi di pandemia che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo hanno proprio mostrato come, grazie al sacrificio ed all’impegno di operatori sanitari, forze dell’ordine e forze armate, volontariato ed impegno civico si sia potuto affrontare questi tempi così difficili che purtroppo non sono finiti.

Il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto della città di Luino vuole proprio significare questo: un atto di riconoscenza per coloro che in ogni tempo, anche in questo periodo pandemico hanno sacrificato la propria vita per il bene di tutti. Un’altra ricorrenza importante per Luino è il centenario della posa del primo monumento ai caduti di questa piazza, piazza Risorgimento.

Monumento che racchiude simbolicamente la capacità della gente di Luino – i nostri bis e tris nonni, i nostri padri – di non arrendersi mai, di operare e sperare in un domani di fraternità per le nuove e future generazioni. Questo è il testimone che oggi ho raccolto ed è anche la mia speranza». Un simbolo importante per la città di Luino, del quale ne ha voluto ripercorrere la storia Pier Marcello Castelli,  capogruppo degli alpini di Luino: «Quest’anno il  4 novembre 2021  ha registrato una data storica: il centenario della posa di questo monumento, il primo monumento ai caduti eretto dai Luinesi che con quell’atto vollero testimoniare che il legame tra i vivi e i Caduti non era mai stato sepolto (…). Purtroppo vent’anni dopo quel monumento venne sottratto al suo popolo: sbullonato e scalzato fu sacrificato per forgiare cannoni e granate. Al suo posto venne collocata una colonna di sasso, a sua volta sostituita poi nel 1968 dall’attuale opera dello scultore voldominese Pietro Zegna, (nato a Luino nel 1929 e morto ad Arona lo scorso anno).

Ma andando indietro con i fatti – ha continuato voglio “ ricordare” che la storica cerimonia che avrebbe dovuto svolgersi il 4 novembre del 1991 per commemorare il 70° anniversario del monumento, allora sindaco l’Alpino Carlo Volontè, fu posticipata di 13 giorni (…) Fu così che il 17 novembre 1991, il sindaco Carlo Volontè, prendendo la parola dopo i saluti di rito, disse queste parole: “È difficile, dinnanzi al monumento, pensare al passato senza cadere in commozioni a volte superficiali, come capita per i ricordi personali, o senza essere trascinati ad enfasi retoriche come spesso, forse sempre, è capitato per i ricordi della Patria. L’odierna adunanza è proprio nata con l’intenzione di meditare per un attimo su di una realtà disadorna. Non più ornata di allori e di celebrazioni, ma più continua, accomunante, eguale per tutti. Quella in estrema sintesi, del sacrificio, del dolore, del lutto. Ricorrenza della posa del primo monumento , sottratto al suo popolo nel ’41, quindi 40 anni orsono, per forgiare macchine da guerra : non celebrazione di un passato di guerre e sacrifici, ma ricordanza a riconoscimento del sacrificio, per trarre auspicio di pace dall’interno dei nostri cuori, dal modo di porci di fronte alla realtà della vita, pronti a dare e a difendere il mutuo rispetto“. Fece seguito la deposizione della corona d’alloro sul monumento. Presenti la bandiera d’Italia, e quelle non più nemiche di Francia, Svizzera, Stati Uniti, Austria, Belgio, Regno Unito, Olanda e Germania, che vennero issate. Come scandito da Volontè, mentre salivano, disse: “Per inchinarci al dolore di quel popolo”. A suggello della manifestazione Volontè, per ricordare i caduti ,fece incidere ai piedi del monumento questo epitaffio: “Tra le vostre le nostre case non vano perduri il nostro nome ed il vostro volto anche per noi passa guardare e godere la pace che non vedemmo”.

In altre parole – ha concluso Pier Marcello Castelli – e per non passare per nostalgici, noi alpini non intendiamo oggi celebrare un passato di guerre e sacrifici, ma la semplice ricordanza e riconoscimento del sacrificio. Per trarre auspicio di pace dall’interno dei nostri cuori, dal modo di porci di fronte alla realtà della vita. Pronti a dare e a difendere il dovuto mutuo rispetto».

È seguito un momento conclusivo presso il Cimitero di Luino e la posa di altre due corone, una alla Crocetta e una alla Cappella dei Caduti. A 12:00 la campana civica presente su Palazzo Serbelloni ha suonato per la seconda volta. Se mercoledì sera per 21 volte, domenica lo ha fatto per 19. Diciannove come il numero di quelli che furono i dispersi durante la prima guerra mondiale sul territorio del vecchio comune di Luino: 1 a Brezzo di Bedero, 3 a Germignaga, 3 a Voldomino e 12 a Luino. 

Ilaria Notari
ilaria.notari@varesenews.it
Pubblicato il 08 Novembre 2021
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