“Voci tra gli alberi”: un libro in stile UISP con un “alto” punto di vista

Il volume di Stefano Dati - ricercatore universitario e dirigente UISP - spiega come amare e prendersi cura degli alberi. E ricorda la necessità di piantarne di nuovi

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Più che un libro è un punto di vista, in occasione della Festa dell’Albero, il prossimo 21 novembre: “Voci tra gli alberi” di Stefano Dati (formatore Uisp nazionale nel settore montagna) è un viaggio tra sensibilità che rischiamo di smarrire e un invito a riappropriarcene, magari arrampicandosi su un albero. Una provocazione, un invito ad un sogno concreto: «Tutti possono essere “aggiusta alberi” – scrive ad un certo punto Dati – e possiamo farlo con poco: basta piantare degli alberi e prendersene cura, amandoli».

Non siamo di fronte a pensieri strampalati, un po’ freak, ma a un programma concreto, frutto degli studi sulle intelligenze multiple di Gardner. «Gli incendi estivi dei boschi sono la peste del Tremila» scrive Dati. Un esempio è l’Agenda Onu 20-30 per l’ambiente e la sostenibilità e l’impegno col quale si è chiuso il G20 di Roma: «Riconoscendo l’urgenza di combattere il degrado del suolo e creare nuovi vasche di assorbimento del carbonio, condividiamo l’obiettivo ambizioso di piantare collettivamente 1.000 miliardi di alberi, concentrandoci sugli ecosistemi più degradati del pianeta».

Il libro di Stefano Dati, responsabile innovazione Sda Montagna Uisp e responsabile formazione Uisp Campania, è breve e molto preciso, si anima di poesie, racconti, storie che puntano sul coinvolgimento emotivo per accompagnarti in un percorso ambiziosissimo: fare qualcosa, partendo da te.
C’era un tempo in cui “gli alberi rivestivano la terra”, hanno dato molto alla storia dell’umanità ed ora si ritrovano ad essere le vittime sacrificali della nostra epoca, “giganti buoni lasciati al loro destino”.

È possibile insegnare ai ragazzi l’educazione ambientale? Stefano Dati ha tentato di rispondere attraverso la fondazione di LAI-Laboratorio Ambientale Interattivo, un innovativo progetto interdisciplinare all’interno del quale i ragazzi entrano in contatto con i boschi facendo lezione sopra gli alberi e ritrovando in questo modo un contatto diretto con la natura. Provate a salire su un albero e vedrete come la vostra visuale potrà cambiare, spiega Dati.

Stefano Dati, napoletano, classe ’63, docente di ruolo, insegnante da venticinque anni di scienze motorie nelle secondarie superiori, attualmente ricopre il ruolo di ricercatore universitario in un progetto che vede coinvolte l’Università Federico II di Napoli e la UB di Barcellona. «Gli alberi possono rappresentare realmente una testimonianza della nostra vita e renderci tutti più vivi, più sani e soprattutto più aperti a questa vita, per accettare e comprendere tutte le dinamiche di questo pianeta».

SPECIALE UISP – Tutti gli articoli su VareseNews

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Pubblicato il 17 Novembre 2021
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