“Barbanera” oggi legge il futuro indossando il tailleur

Intervista con Maria Pia Fanciulli, timoniera del popolare calendario e almanacco

Varie Italia

Visti i giorni che stiamo attraversando, con la quarta ondata di “covid”, ora sotto la lettera “omicron”, l’intervista con Barbanera sulla soglia del 2022 non può che cominciare con un auspicio. Un messaggio essenziale e chiaro: «Consapevolezza di esserci e responsabilità nell’impegnarci al meglio, singolarmente, per stare bene tutti insieme. Sforziamoci di capire che non siamo soli e che i nostri comportamenti contribuiscono all’obiettivo del bene comune».
A dare questa indicazione per il nuovo anno è l’attuale timoniera, Maria Pia Fanciulli che è quasi un ossimoro vivente: la testata dice “Barbanera”, lei è una elegante signora con i capelli biondi. Una principessa della scrittura, che esplora molti spazi e tra questi il futuro. Data di nascita dell’Almanacco: 1762. Da questa gemmazione, che continua, è nato il Calendario di Barbanera – 12 pagine per i mesi dell’anno più 4 pagine di contenuti a 360 gradi – che viaggia sui 3 milioni di copie e che arriva in tutta Italia ma anche all’estero, portando un po’ di aria di casa tra le famiglie degli emigranti. L’almanacco, ricco di 200 pagine, ha una sua fisionomia, fatta di storia, tradizioni, esperienza, consigli e date per gli agricoltori, cicli lunari e previsioni meteo, ma anche dei temi che scandiscono il presente, privilegiando la filigrana della positività. È legato a una lettura intima, personale, affettiva. Passa di mano in mano, di generazione in generazione, da 259 anni in qua.

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Maria Pia Fanciulli, capitalizzare l’esperienza ad uso del futuro: non lo trova azzardato in questi due anni di pandemia e con varianti che si susseguono?
«Oggi c’è la rete che ci avvolge tutti e vi si può trovare tutto e il contrario di tutto. Ma sappiamo tutti bene che la rete è un mare magno e se io sono alla ricerca di un’informazione vera, reale, documentata su quelli che sono i temi del “Barbanera”, come ad esempio le coltivazioni, nel calderone del web rischio di perdermi e di uscirne confusa; Calendario e Almanacco sono autorevoli, attendibili e danno un’informazione corretta. Altro fattore: “Barbanera” si pone come elemento rassicurante alla fine di un anno e sulla soglia del nuovo, quando tendenzialmente andiamo alla ricerca di certezze e speranze. L’anno che verrà è già nelle sue pagine. Quell’edizione è un contenitore di futuro, con le cose da fare, con le attività che ci impegneranno. È un rito rassicurante nella psicologia di chi sfoglia “Barbanera”».

GUARDANDO IL PASSATO E SCRUTANDO IL FUTURO

Quali gli ingredienti principali e come interpretate i cambiamenti che il XXI secolo impongono a colpi di accelerazione?
 «“Barbanera” si è sempre impastato nella quotidianità, pronto a intercettare i segnali e i fermenti del futuro. Un riuscito cammino di bilanciamento tra gli insegnamenti della storia, quindi l’esperienza che si fa memoria e si apre al nuovo. Abbiamo accumulato un archivio vastissimo di oltre 50 mila documenti, che sono uno specchio dei mutamenti e dell’evoluzione. Chi volesse andare a leggere o consultare le edizioni dell’Ottocento, ci troverebbe un laboratorio della lingua italiana, con pochissime differenze rispetto alla lingua attuale. Un italiano semplice, essenziale, che arrivava a chi allora parlava solo i vari dialetti. Per certi aspetti, quello che ha fatto nel Novecento Alberto Manzi con la TV (“Non è mai troppo tardi”, 1960-68). Calendario e Almanacco sono edizioni con la filosofia del “buon vivere”».

“SEGUIR LA NATURA PER VIVERE FELICI”

Voi vi fregiate, a giusto titolo, della lungimiranza di “Barbanera” ambientalista con anticipo di secoli…
«Carta canta, recita un proverbio. Già a nella prima metà dell’Ottocento scriveva: “Seguir la natura e i prodotti suoi, questo è il segreto per vivere felici lunghi anni, lontani dai rumori e dagli affanni”. Questi rumori davano già l’idea della meccanizzazione in arrivo. Altra citazione, questa del 1849: “Se noi diciam che ingrata la terra si dimostra, è falso, ché la colpa è veramente nostra. Non ci curiam di porre assiduo impegno, ed arte nel coltivarla, ed essa i doni non comparte". Equivale a dire che se noi maltrattiamo la Terra, saremo ripagati che stiamo conoscendo ora, con scatenamenti di violenza distruttiva ovunque sul pianeta».

Dal suo osservatorio, quali altre parole chiave del 2022?
«Accanto ad una costante imperativa che è la sostenibilità, ne abbiamo un’altra di nome solidarietà, con un invito a fare ognuno la propria possibile parte. Ci troviamo in un mondo sempre più aperto in cui l’incontro tra persone, popoli, culture è fondamentale.

Oggi si rimpiange la normalità perduta, ma basta rileggere le cronache del passato per accorgersi di quanto ci lamentassimo. Perché la felicità ha in genere lo sguardo rivolto al passato?
«Perché quella vissuta è una felicità interiorizzata e può ancora alimentarci in un’epoca avara. La felicità futura è un grande punto interrogativo con tutte le vorticose trasformazioni in corso o annunciate, dove a dominare è il “qui e ora”. In questo eterno, ineludibile presente non scorgiamo certezze, perché tutto si muove a ritmi pazzeschi e la felicità vissuta è il porto sospirato per avere qualche certezza non remota. Ed è anche un porto sicuro alla nostra faticosa navigazione».

UN OROSCOPO CHE SI BASA SULLO STATO INTERIORE

Fine anno porta immancabilmente l’affollata ribalta di indovini, maghi, astrologi, cartomanti, veggenti, con puntuale colata lavica di oroscopi e simili, una rubrica che è presente anche in “Barbanera”…
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Sì, facciamo anche gli oroscopi, perché costituiscono un elemento di forte tradizione e lasciarla sarebbe come abbandonare questa cultura tramandataci dal passato. Le prime previsioni di “Barbanera” – e siamo nel 1762 – avvenivano in un secolo in cui astronomia e astrologia vivevano abbastanza insieme. Lì, dall’osservazione dei pianeti e della luna nascevano le previsioni meteo, sui raccolti, sui destini dei sovrani. Si scrutava il futuro tenendo d’occhio il cielo. Poi, però, negli ultimi anni “Barbanera” nell’Almanacco fa l’oroscopo tenendo conto dei comportamenti dell’individuo in rapporto all’ambiente. L’oroscopo ha assunto un carattere più narrativo. Quest’anno, ancora di più, abbiamo inserito un oroscopo riflessivo: più che sulla previsione, cerchiamo di legare i segni zodiacali a uno stato interiore. E più che puntare su possibili eventi si va sugli stati d’animo, emotivi e mentali, sulla relazione tra persone, sull’atteggiamento, sull’energia. Piccoli suggerimenti tratti da quello che gli astri ci dicono».

E Maria Pia Fanciulli legge qualche oroscopo e come si pone al riguardo?
«Domanda imbarazzante per una che ogni anno si ritrova poi decidere il taglio dell’oroscopo che per me deve arrivare come un messaggio utile ad affrontare al meglio la quotidianità con i nostri comportamenti verso noi stessi e verso gli altri. Un mix di saggezza, ottimismo, positività. Magari avremo una giornata no: ma c’è sempre una via d’uscita».

Per chi volesse saperne di più: www.barbanera.it , una sorta di almanacco online. Per la Fondazione Barbanera 1762: www.barbanera1762.com www.bibliotecabarbanera.it  entrambi con biblioteca digitale

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Pubblicato il 31 Dicembre 2021
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