Il disco più famoso di Neil Young
Harvest fu il disco più venduto del 1972 negli Stati Uniti

Alzi la mano chi ha più di 50 anni e non ha mai sentito Harvest di Neil Young!
Il nostro era arrivato a Nashville nel febbraio del 1971 per partecipare al Johnny Cash Show insieme a Linda Ronstadt e James Taylor, ed il produttore Elliot Mazer, che aveva appena aperto uno studio lì, lo convinse ad incidere alcuni pezzi con dei sessionmen locali.
Neil aveva molte canzoni già composte, come si sarebbe visto in seguito nel bellissimo Live at Massey Hall, ed accettò volentieri dando a questo non-gruppo di accompagnatori il nome di Stray Gators. Sarebbe sbagliato però pensarlo come un disco di country, perché la sua gestione fu molto più lunga e complicata tanto da far passare un anno dalle prime incisioni all’uscita del disco, e questo diede origine ad un album dalle tante altre sfaccettature: dall’orchestra di A man needs a maid, al live acustico di Needle, sino ai pezzi elettrici tipo Alabama o Words. Fu trascinato al successo dall’uscita prima dell’album del 45 giri di Heart of gold che volò al primo posto in America, ma l’album non fu da meno e fu il più venduto di tutto il 1972. La critica però non fu entusiasta, ed in generale vide uno Young che ripeteva molte cose già proposte negli album precedenti: poco importa, perché questo disco resta una pietra miliare del country rock e del cantautorato USA.
Curiosità: impossibile non ricordare come alla caustica Alabama (e prima a Southern man) risposero i “sudisti” Lynyrd Skynyrd con Sweet Home Alabama, dove si invitava Young a non farsi vedere da quelle parti. In realtà la lite finì subito con Young che dichiarò di aver esagerato e addirittura suonò in un concerto la canzone dei Lynyrd.
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