Per contenere i costi energetici la Regione punta sulle comunità di produzione autonoma

È previsto un investimento regionale iniziale di ventidue milioni di euro per creare una rete diffusa di 6mila comunità energetiche

impianto fotovoltaico fondazione sant'erasmo legnano

Via libera alle Comunità Energetiche Rinnovabili. Oggi il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge che ha l’obiettivo di favorire l’autonomia energetica della Regione (relatori Gabriele Barucco di Forza Italia e Massimo De Rosa del Movimento 5 Stelle). 

La normativa, che nasce da due progetti di legge riuniti in un unico percorso di approvazione, è sostenuta da un investimento regionale iniziale di ventidue milioni di euro che consentirà di creare una rete diffusa di impianti di produzione e accumulo energetico formata da 6mila comunità energetiche che nasceranno nei prossimi 5 anni. La “rete” risponderà ai fabbisogni di abitazioni private, aziende, ospedali, scuole ed enti locali, riducendo i costi energetici a carico dei consumatori. A regime, infatti, le Comunità Energetiche saranno in grado di generare generando un incremento di potenza fotovoltaica di quasi 1.300 MW, cioè un terzo dell’obiettivo di sviluppo del fotovoltaico entro il 2030. Senza trascurare il fatto che la realizzazione dei nuovi impianti e la loro manutenzione potrebbe avere anche significative ricadute occupazionali generando nuove opportunità di lavoro.

L’andamento dei costi delle materie prime si tradurrà nel primo trimestre di quest’anno in un aumento del 55% per la bolletta dell’elettricità e del 41,8% per quella del gas. Segni “più” che significano che una famiglia spenderà mediamente circa 823 euro all’anno per l’elettricità con un aumento di 334 euro, e 1.560 euro per il gas con un incremento di 610 euro.

Il sistema delle Comunità Energetiche Rinnovabili sarà finanziato con un investimento di 22 milioni di euro in tre anni, così suddivisi: 400 milioni nel 2022 per il funzionamento della struttura e 1 milione e mezzo per la realizzazione del sistema di monitoraggio; 10 milioni nel 2023 e 10 milioni nel 2024 per le misure di sostegno della Comunità Energetica Regionale Lombarda. A queste risorse potranno aggiungersi quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a sostegno delle comunità energetiche che prevedono un finanziamento di 2,2 miliardi di euro per i Comuni con meno di 5 mila abitanti e quelle del POR FESR a disposizione della Regione per il sostegno alla diffusione delle CER che ammontano a 55,5 milioni di euro.

«Con l’istituzione delle comunità energetiche potrà essere possibile una significativa diminuzione dei costi per la fornitura di energia sostenuti dalle famiglie e dalle imprese e, per la prima volta, i consumatori assumono un ruolo attivo nel decidere le strategie che incidono sui costi – questo il commento l’assessore agli Enti locali, Montagna, Piccoli comuni e Risorse energetiche della Regione Lombardia, Massimo Sertori – L’energia prodotta e consumata dagli aderenti alla comunità energetica è oggetto di incentivo in relazione alla quantità utilizzata e non al costo dell’energia sul mercato. Difatti l’autoconsumo e la condivisione sono sottratti completamente alle oscillazioni speculative del prezzo dell’energia».

100 MILIONI PER L’ENERGIA RINNOVABILE – «In coerenza con le comunità energetiche e al processo di transizione ecologica –  ha sottolineato Sertori –  abbiamo sviluppato numerose iniziative:
installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo:  oltre 900 interventi sovvenzionati con un valore di 40 milioni di euro;
installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica, che consentono un aumento dell’energia condivisa: oltre 4200 installazioni per 18,1 milioni di euro di contribuzione;
– azioni per la riqualificazione energetica di strutture pubbliche mediante l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, supportate con 15 milioni di euro».

«La mia Direzione generale – ha concluso Sertori – ha inoltre programmato nuove azioni di supporto da attuare nell’immediato futuro con le risorse europee della programmazione 2021- 2027 destinando oltre 100 milioni di euro fondi comunitari allo sviluppo di infrastrutture e impianti a fonti rinnovabili per le comunità energetiche».

«Grazie a questo progetto di legge – afferma l’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo – Regione Lombardia investe sulle comunità energetiche come uno dei pilastri della transizione verso le fonti rinnovabili, attraverso iniziative dal basso che vadano nella prospettiva della tutela dell’ambiente e della riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti. Così come previsto dal Piano Regionale Energia Ambiente e Clima (Preac)».

«Da uno studio del Politecnico – sottolinea l’assessore  – si stima infatti che in Lombardia possano nascere nei prossimi anni da 3 a 6.000 comunità energetiche e che queste consentiranno di contribuire fino al 30% all’incremento previsto della produzione di fonti rinnovabili. Questo incremento è necessario al fine di rispettare gli obiettivi al 2030 del Preac, che prevede una riduzione di un terzo dei consumi e il raddoppio della produzione dell’energia da fonti rinnovabili. Sono uno strumento concreto che nasce dal basso e che Regione Lombardia  intende sostenere in linea con il principio di sussidiarietà, favorendo la libera iniziativa dei territori e della società civile. Questo permetterà di abbassare il costo delle bollette attraverso la realizzazione di una rete diffusa di impianti di produzione e accumulo energetico che servirà i fabbisogni di abitazioni private, aziende, ospedali, scuole ed enti locali, riducendo i costi energetici».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2022
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