Due anni di pandemia: “Cosa abbiamo imparato e cosa resta da fare per non farci più trovare impreparati”
Il dottor Marco Magrini ha vissuto in prima linee i due anni difficili prima come responsabile dell'unità di crisi di Ats Insubria e poi nella squadra di Guido Bertolaso. Racconta la sua difficile esperienza e cosa si sta facendo per affrontare eventuali nuove crisi

Due anni fa la Lombardia iniziava a vivere con il virus arrivato dalla Cina. La nostra regione ha sofferto, più di altre, le diverse ondate pandemiche. Colpita duramente nella prima e nella seconda, ha registrato ancora criticità nell’ultima, iniziata nel dicembre scorso.
Oggi, con i dati sui contagi in netto miglioramento e la campagna vaccinale con le dosi booster ormai agli sgoccioli, il dottor Marco Magrini traccia un bilancio della sua complessa e impegnativa esperienza.
Nell’estate 2020 assunse la direzione dell’unità di crisi di Ats Insubria per gestire l’attività di tamponi allo scalo di Malpensa e poi l’indagine sierologica al personale scolastico. Nell’autunno costruì il modello di screening nei due centri tampone di Fontanelle e Solbiate Olona per reggere la seconda ondata, così violenta per la provincia di Varese.
Nel febbraio 2021 venne chiamato da Guido Bertolaso a Milano, nella squadra incaricata di organizzare la grande campagna vaccinale dopo gli errori e i disguidi iniziali del sistema Aria.

La squadra di Guido Bertolaso
Cosa ricorda di questo difficile periodo?
« Due sono le fasi di questa emergenza: il primo anno in cui, senza molte armi, abbiamo cercato di reagire a quello che stava succedendo, chiedendo un enorme sforzo a tutti i cittadini e soprattutto a coloro che lavoravano in sanità; il secondo anno in cui, con l’arrivo dei vaccini, finalmente c’è stato un modo per contrastare il virus».
Cos’è cambiato nel secondo anno?
L’organizzazione e la programmazione hanno iniziato a prevalere. Siamo riusciti ad assicurare una delle massime coperture vaccinali a livello europeo (232,4 somministrazioni su 100 abitanti) grazie ad una organizzazione precisa e leggera, una programmazione chiara e lungimirante. Grande merito va a tutte le persone straordinarie, gli uomini e le donne, che hanno somministrato i vaccini e a tutti quelli che hanno collaborato alla campagna.

Qual è stato il punto di svolta?
L’ultimo anno, passato in Unità di crisi, è stato votato a organizzare, programmare, prendersi cura in modo maniacale di tutti i piccoli dettagli, affinché potesse essere garantito sempre il massimo risultato per tutti i nostri cittadini. Alla fine di questa esperienza rimarrà comunque un piano di reazione e di intervento che ci consentirà di essere sempre vigili e pronti a reagire in modo immediato, rispondendo subito a tutte le possibili minacce.

Oggi, superata la fase critica, si va verso l’allentamento di tutte le misure ma come vi preparate a evitare che il virus ci prenda nuovamente in contropiede?
Tutte le Ats stanno elaborando un piano di intervento da applicare sulla base della situazione. Ci sono diversi livelli di gravità e a ognuno corrispondono azioni e interventi. Il programma prevede modelli di reazione per la riapertura in modo efficiente dei sistemi di monitoraggio ( tamponi) e di contrasto ( vaccini). Soprattutto, si lavora su processi e protocolli da mettere in campo. Questi due anni si è lavorato costruendo qualcosa che prima non c’era. Oggi facciamo tesoro di tutti i processi amministrativi predisponendo piani di intervento immediatamente applicabili. Documenti immediatamente eseguibili.

Cosa non ha funzionato in questa quarta ondata?
I sistemi informatici vanno integrati, devono offrire risposte immediate e non abbandonare nessuno. Che sia attività di contact tracing, di monitoraggio nelle scuole o anche di assistenza a chi ha bisogno. Tutti i processi vanno informatizzati con sistemi integrati così da dare a ciascuno la risposta che ha bisogno in tempi rapidi. Nell’ultima ondata ancora troppe domande sono rimaste inascoltate. I cittadini devono poter contare su un sistema di presa in carico efficiente: è chiaro che la quantità di domande, giunte nello stesso momento, ha mandato in tilt il sistema. È qui che vanno fatte scelte così da offrire un sistema efficace per chi ha bisogno assistenza.
Quale è stata la soluzione migliore trovata in questi due anni per contrastare l’emergenza?
Sicuramente i centri massivi. Concentrare tutte le forze in un luogo ha permesso di dare risposte numericamente elevate, ottimizzando tutte le risorse. Così con i tamponi e così con i centri vaccinali. Adesso si va verso la fine della campagna vaccinale: ogni ATS dovrà presentare un programma di offerta stabile ma che sia in grado di aumentare velocemente davanti a nuove emergenze. Penso all’autunno quando, in provincia di Varese, potremo contare sul grande centro delle emergenze di Gallarate che si affiancherà alla rete esistente fatta di farmacie e dei medici di medicina generale che sono i presidi del territorio.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su L'Italia Under 20 trionfa agli Europei: Assui decisivo anche in finale
Felice su Varese Pride 2025: in migliaia per i diritti, Vladimir Luxuria accende il corteo
Felice su Quando un viaggio ti cambia la vita. I ragazzi dell'Ite Tosi di Busto in Cambogia insieme ad Andrea Devicenzi
vivi mazz su Quando un viaggio ti cambia la vita. I ragazzi dell'Ite Tosi di Busto in Cambogia insieme ad Andrea Devicenzi
Alessandro Vanzulli su Stop d'agosto ai treni, 'caccia' al bus. L'assessore: "Ci stiamo pensando"
Felice su Vladimir Luxuria protagonista al Varese Pride "Perchè è importante sentirsi liberi anche nella propria città"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.