L’inquinamento ai fontanili di Gallarate viene da lontano

Da lontano nel tempo. Secondo gli elementi raccolti dal sindaco di Cavaria Zeni il riapparire di acqua putrida è legata agli inquinanti nel suolo: "Riemergono nei periodi di siccità". Per rendere meno fastidioso il problema serve ripristinare il transito dell'acqua

Inquinamento fontanili Gallarate

L’acqua putrida e maleodorante ai fontanili di Gallarate viene da lontano.
Non nello spazio, ma nel tempo: il fenomeno si ripresenta di tanto in tanto ma sarebbe “solo” frutto dell’inquinamento industriale dei decenni passati.

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«Purtroppo è un fenomeno che si evidenzia con la scarsità di acqua: il fondale è particolarmente impregnato di vari elementi inquinanti derivanti dall’uso delinquenziale fatto fino agli anni Novanta» dice Franco Zeni, sindaco di Cavaria con Premezzo, il Comune nei cui confini rientra buiona parte dell’area dei fontanili. «Quando l’acqua è poca diventa stagnante del tutto e viene evidenziato questo rilascio di elementi inquinanti e maleodoranti».

Tale è stata la valutazione fatta anche dalla Protezione Civile di Cavaria, intervenuta domenica per un sopralluogo. E nella stessa direzione va anche un precedente verbale di accertamento redatto dai Carabinieri Forestali di Tradate nell’agosto del 2020, quando in piena estate il fenomeno si era ripresentato.

«Stiamo pagando quel che c’è stato dagli anni Settanta agli Novanta. In quell’area servirà intervenire in maniera pesante» continua Zeni. Come? Una bonifica completa sarebbe probabilmente improponibile, ma il fenomeno – nelle sue forme più fastidiose – potrebbe essere attenuato garantendo una maggiore portata d’acqua al reticolo idrico minore che dalle colline scende verso la piana dei fontanili («il laghetto», come viene chiamato in modo colloquiale) e che poi alimenta il torrente Sorgiorile con acque che finiscono nell’Arno. Ma – come sa chi vede il corso d’acqua a Cascinetta di Gallarate – il Sorgiorile è quasi perennemente asciutto, proprio perché la portata dall’area collinare è limitatissima.

Ma c’è modo d’intervenire? «Va ricostruita la rete idrica che è andata perduta nel tempo» sintetizza Zeni. Un primo passaggio è già avviato: «Con il bando “Pianure e colline” di Regione Lombardia stiamo risistemando il laghetto tra Premezzo e Jerago, che è a monte, rimettendo in moto l’acqua: questo consentirà man mano di riportare l’acqua verso l’area dei fontanili».

Oasi fontanili Gallarate
I fontanili in un periodo con acqua ghiacciata, gennaio 2022

Un ulteriore passaggio è legato al più ampio progetto che Cavaria con Premezzo sta “trattando” con il proprietario della grande area di boschi e prati, vale a dire la Fondazione Patrimonio Ca’ Granda (“titolare” di 8400 ettari di campi e boschi tra Lombardia e Piemonte). È un percorso che Zeni sta seguendo da tempo, anche a fronte di un certo interesse dell’associazionismo locale a rilanciare la cura dell’area verde.

«Abbiamo avuto settimana un incontro con il dottor Lanzarini della Fondazione Ca’ Granda. Da entrambe le parti siamo speranzosi di arrivare a una nuova convenzione». Se così fosse, il Comune potrebbe fare da “perno” per una serie di attività di recupero e gestione. «Considerata anche la disponibilità a collaborare di Parco Ticino e WWF».

Al di là delle acque ci sono state anche altre segnalazioni di abbandono rifiuti in zona, come quelli lasciati all’uscita del tunnel sotto l’autostrada. «Quei rifiuti sono in territorio di Gallarate, li abbiamo già segnalati al Comune» continua Zeni. Per quanto riguarda il territorio di Cavaria con Premezzo, «il 2 gennaio è stata fatta un’ampia pulizia: un gran bel lavoro dei volontari, mentre la Protezione Civile si occupa regolarmente della rimozione di alberi caduti». Una presenza importante per assicurare comunque la possibilità di transito sui sentieri, molto frequentati dagli abitanti della zona.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 21 Febbraio 2022
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