Durante la pandemia sono cresciuti gli infortuni sul lavoro tra le donne

Presentata, in collaborazione con il comune di Varese, l'analisi della direzione territoriale di Varese dell'Inail. Tra le professioniste più colpite le infermiere e le assistenti alla poltrona

Varese - terapia intensiva Covid - foto di Maurizio Borserini

Nel 2020 il Covid ha fatto schizzare il numero degli infortuni sul lavoro tra le donne: prima della pandemia l’incidenza dei casi occorsi alle donne sul totale degli infortuni era pari al 35%, mentre nel 2020, complice la diffusione del Coronavirus che ha colpito in modo particolare settori in cui prevale l’occupazione femminile, è risultata in aumento di ben quattordici punti percentuali (49%), con contemporanea diminuzione del peso della componente maschile, che nello stesso anno è diminuita al 51%. E’ uno dei dati che emerge dallo studio dell’Inail di Varese, su dati tratti dalla banca dati statistica Inail “OPEN DATA” e aggiornati al 31.12.2021.

VARESE TRA LE PROVINCE PIU’ COLPITE DAL COVID: DOPO MILANO, COME LEI SOLO BRESCIA

All’interno della nostra regione, il maggior numero di casi si è manifestato in provincia di Milano (38,9%) seguito a pari merito da Brescia e Varese (9,8%) e poi da Monza-Brianza (7,3%) e Bergamo (6,9%). Gli eventi che hanno purtroppo avuto esito mortale sono stati più numerosi in provincia di Milano, Bergamo e Brescia; in provincia di Varese se ne contano 6.

«Va notato però che la percentuale di Varese ”pesa molto di più di quella di Brescia – sottolinea Vittorio Tripi, direttore dal 2021 della direzione territoriale di Varese dell’Inail – perché è relativa solo al totale delle denunce di infortunio, e non tiene conto del numero di lavoratori per provincia, che a Brescia sono più che a Varese. Tenendo conto di questo altro elemento, l’incidenza sulla provincia di Varese è ancora superiore»

Il dato numerico degli infortuni Covid 19 della provincia di Varese (4712 casi) raffrontato a quello di Brescia (4711 casi) , con un diverso andamento del contagio che ha investito Varese soprattutto alla fine del 2020 mentre le province di Brescia e Bergamo hanno affrontato l’emergenza nei primi mesi dello stesso anno.

Le denunce d’infortunio da Covid-19 pervenute all’Inail riguardano in prevalenza il genere femminile: in Lombardia il dato del biennio è al 72,1% (27,9% uomini); in provincia di Varese l’incidenza del dato femminile è ancora più alta, 74,3% (in dettaglio, 74,8% nel 2020 e 71,3% nel 2021). Le fasce di età più colpite sono dai 35 ai 49 anni e dai 50 ai 64 anni.

SETTORE SANITARIO, IL PIU’ COLPITO

Guardando i settori, i più colpiti sono i tecnici della salute (ad esempio infermiere, ostetrica, tecnico di diagnostica), le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (ad esempio fisioterapista, operatore socio sanitario, assistente alla poltrona), le professioni qualificate nei servizi personali e assimilati (ad esempio personale di compagnia e di servizio alla famiglia – colf, baby-sitter, badanti), i medici, il personale non qualificato nei servizi sanitario e dell’istruzione (ad esempio portantini, bidelli).

«E’ un dato evidentissimo, che nel 2020 è ancora più chiaro in quanto al lavoro c’erano di fatto solo questi settori e pochi altri. La percentuale dei settori, con il ritorno delle attività manifatturiere, nel 2021 cambia totalmente – spiega Tripi – Se nel 2020 il settore più colpito era quello sanitario, nel 2021 è quello legato al trasporto e magazzinaggio».

ALL’INTERNO DELLA PROVINCIA, PIU COINVOLTO IL COMPARTO DI SARONNO

Guardando alle richieste per infortuni Covid all’interno della provincia, è il comparto di Saronno quello più colpito, seguito da Varese e Busto. In misura minore è stata colpita Gallarate. «Va tenuto presente che nel 2020 gli infortuni hanno interessato soprattutto il comparto della sanità e nelle tre aree più colpite sono infatti presenti nosocomi – continua Tripi – Nel 2021 la situazione poi si normalizza pur mantenendo lo stesso ordinamento».

VERSO UN RITORNO ALLA NORMALITA’

In generale, le denunce di infortunio sono diminuite di molto tra il 2020, anno “anomalo”, e il 2021: l’analisi statistica segnala una riduzione complessiva delle denunce di infortunio nel 2021 rispetto al 2020 pari al 14% che si conferma anche nel dato riferito agli eventi mortali, se pur con una percentuale dimezzata, il 7%.

Dopo il boom del 2020, nel 2021 anche la ripartizione delle denunce di infortunio tra femmine e maschi è tornata a valori medi: 37% le prime, 63% i secondi.

«Nel 2021 gli infortuni sono stati molto meno del 2020 – Ha spiegato il responsabile di Inail Varese – Nella quarta ondata però non tutti sono stati definiti positivamente, cioè sono arrivati a una definizione precisa e quindi a un risarcimento, perché è stato più difficile comprendere se la malattia poteva configurarsi come infortunio sul lavoro»

“DONNE IN PRIMA LINEA NELL’EMERGENZA SANITARIA”

Quella portata da Inail e organizzata insieme al comune di Varese è un’ importante analisi del mondo del lavoro – e in particolare al femminile – per comprendere l’impatto che ha avuto la pandemia sul mondo occupazionale e sulle disparità di genere che tutt’oggi sono presenti.

«L’incidenza di infortuni e malattie in questi due anni ci restituisce infatti uno scenario da cui emerge quanto le donne siano state in prima linea ad affrontare l’emergenza sanitaria – ha commentato l’assessora Rossella Dimaggio – Anche nei momenti di lockdown, gli ambiti professionali che non si sono mai fermati e che al contrario sono stati investiti di un maggiore carico sono stati proprio quelli che registrano un alto tasso di occupazione femminile, come ad esempio sanità, assistenza sociale, educazione, filiera alimentare, pubblica amministrazione. Questo ci impone una riflessione più ampia sul ruolo di primo piano del lavoro femminile in ambiti di primaria importanza, e al tempo stesso sul persistere di un gender gap per cui a parità di impiego tra donne e uomini non sempre corrisponde un ugual riconoscimento in termini di retribuzione e opportunità di carriera».

I dati esaminati sono stati predisposti dalla Direzione centrale pianificazione e comunicazione Consulenza statistico attuariale dell’Inail. Sul sito www.inail.it è consultabile anche il “Dossier Donna” contenente l’approfondimento a livello nazionale.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Marzo 2022
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