Villa Miralago di Cuasso protagonista a Palazzo Pirelli nella Giornata per la cura dei disturbi alimentari
Sono interessati il 6% delle ragazze per anoressia nervosa e il 10% per bulimia nervosa. In adolescenza, il rapporto maschi/femmine per anoressia nervosa è 1 a 12
A un anno dall’approvazione della legge regionale per la prevenzione e la cura dei disturbi alimentari, la prima in Italia, e in occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, oltre cento ragazze attualmente ricoverate presso i centri del territorio regionale questa mattina nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli hanno affrontato un viaggio emozionale e di riflessione, attraverso diverse attività che hanno contribuito a mettere in circolo le loro esperienze, i loro pensieri, le loro emozioni e la loro sensibilità.
Protagonista della prima parte della mattinata è stata proprio Villa Miralago di Cuasso al Monte. Sono proiettati alcuni video formativi, rivolti ai medici di medicina generale in formazione presenti in sala, contenenti le parole da non dire, le esperienze da non ripetere e i temi da non toccare.
«Il coinvolgimento diretto dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta è strategico per portare avanti la formazione prevista dalla legge regionale – ha detto la Vice Presidente della Commissione regionale Sanità e Politiche sociali Simona Tironi, – , poiché sono loro che devono accorgersi dei primi campanelli d’allarme dei propri pazienti».
Successivamente si è tenuta una tavola rotonda dove pazienti, operatori e medici di medicina generale si sono alternati nell’esternare pensieri ed esperienze. Le ragazze hanno così avuto la possibilità di raccontare i loro percorsi all’interno delle strutture, come stanno vivendo questi momenti difficili della loro vita e le difficoltà incontrate.
«Queste ragazze hanno portato la loro testimonianza, la parte più profonda di loro stesse che sicuramente fa soffrire, ma che ci aiuta anche a riflettere -ha sottolineato Simona Tironi-. Un modo per far sentire le ragazze e i ragazzi protagonisti. Un momento anche per ricordare loro che dalla malattia si può guarire. Proprio un anno fa abbiamo approvato in Consiglio regionale la prima legge in Italia sui disturbi alimentari, di cui sono prima firmataria, che prevede il potenziamento di tutti i percorsi e livello di cura anche a fronte dell’importante aumento di richieste d’aiuto che ha superato il 40% nell’ultimo anno e dell’età media che si è ulteriormente abbassata».

A conclusione della mattinata l’attrice Ambra Angiolini ha interpretato i contenuti di lettere e racconti delle ragazze in cura, che hanno potuto a loro volta interagire con Ambra: «Quello che dobbiamo dire a tutti i ragazzi e le ragazze è che il corpo perfetto è quello che ci si sente, non quello che si vede -ha detto loro Ambra-. Piuttosto diamo delle dimensioni agli organi che fanno di noi delle persone: il cuore, l’anima, i sentimenti: rimettiamoli al centro e rimettiamoceli addosso perchè è davvero l’unico vestito che conta».
Alcuni dati sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione
Si tratta infatti della seconda causa di morte della popolazione femminile italiana in adolescenza dopo gli incidenti stradali e colpisce un numero crescente di giovani.
Quasi un milione e mezzo i casi sospetti in Italia sull’intera popolazione femminile. In prevalenza sono interessate il 6% delle adolescenti per anoressia nervosa e il 10% per bulimia nervosa; forme subcliniche caratterizzate da una minore gravità del quadro sembrano colpire mediamente il 18% dei soggetti di sesso femminile. In adolescenza, il rapporto maschi/femmine per anoressia nervosa è 1 a 12.
In Italia, le donne con anoressia sarebbero circa 95mila, mentre quelle con bulimia circa 260mila. I nuovi casi annui di anoressia e bulimia nervosa tra le giovani donne sarebbero almeno 125mila. In Lombardia nel 2020 sono stati erogati servizi ad almeno 14mila adulti e 11mila minori.
I dati sono sensibilmente peggiorati durante la pandemia, complici soprattutto il lockdown e la solitudine prodotta dalla didattica a distanza, con un numero di casi che ad esempio presso gli ospedali milanesi nell’ultimo anno è più che raddoppiato e ha interessato prevalentemente studenti di 14 e 15 anni, con molti casi contraddistinti da repentine perdite di peso fino a 20 chili in poche settimane.
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