Animali disorientati dopo l’incendio di San Quirico. “Attenzione sulle strade”

Diversi gli avvistamenti di selvatici vicino alle strade e alle case. L'invito alla prudenza soprattutto nelle ore serali e notturne e qualche consiglio per chi vive vicino ai boschi

cervo

Una volpe con il pelo annerito, in mezzo alla strada in via Milano, un capriolo disorientato in via Madonnina, un cervo vicino alla ex Magnesia. Ad Angera e Ranco, sono diverse le segnalazioni di avvistamenti di animali selvatici vicino alle case e alle strade, dopo che le fiamme divampate nella serata di venerdì 15 aprile hanno divorato i boschi della collina di San Quirico. (Foto di archivio)

Le operazioni di spegnimento e di bonifica sono tuttora in corso, in quest’ultima fase, concentrate soprattutto nel monitoraggio e nell’eliminazione di eventuali focolai ancora attivi. L’accesso ai boschi è attualmente vietato da due ordinanze comunali, una emessa dal sindaco di Angera, Alessandro Paladini Molgora, l’altra dal sindaco di Ranco, Francesco Cerutti.

Anche per la fauna selvatica le ultime giornate sono state drammatiche. «Gli animali sono spaventati e spaesati e può capitare che, soprattutto nelle ore serali e notturne, si avvicinino ai centri abitati e alle strade – spiega Marco Brovelli, vicesindaco di Angera e agente della polizia locale di Ranco -. Come polizia locale invitiamo gli automobilisti a prestare maggiore attenzione e a moderare la velocità in tutto il territorio».

L’invito alla prudenza alla guida è ribadito anche dall’associazione Anch’io voglio correre che si occupa della cura e della sensibilizzazione rispetto alla tutela del mondo animale.

«Se avete un orto o un giardino – questo il consiglio dell’associazione – nei pressi dell’area bruciata, create piccoli nascondigli, piccoli rifugi provvisori con pietre o legni e lasciate una ciotola bassa (per evitare che animali di piccole dimensioni vi anneghino) con dell’acqua in una zona d’ombra (per evitarne la rapida evaporazione). Mettete piccole quantità di cibo solo per sostenere gli animali nella prima fase critica senza però creare dipendenza (nelle cavità di un albero si possono mettere ad esempio piccole dosi di crocchette per cani/gatti ( i ricci ne sono ghiotti) semi di nocciole ecc…da aggiungere solo nel caso venissero mangiati. Create piccoli “punti ristoro” e non grandi dosi. È possibile inoltre mettere un po’ di frutta e scarti alimentari vegetali più in alto per gli uccelli. Cerchiamo di sostenere i piccoli selvatici sopravvissuti con semplici azioni di minimo impatto applicabili da tutti. Segnalate eventuali avvistamenti di animali feriti».

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Aprile 2022
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