Dai banchi di scuola all’Onu: quattro giovani varesini a New York per una settimana da diplomatici

Il racconto di Matteo, Andrea, Leonardo e Lorenzo, quattro studenti che sono volati a New York all'iniziativa promossa dall'Onu per avvicinare i giovani al mondo delle relazioni internazionali

Quattro studenti varesini all'Onu

Giovani ambasciatori varesini in missione all’Onu. Un’esperienza davvero speciale quella che quattro ragazzi di diverse scuole superiori della provincia hanno fatto partecipando all’iniziativa delle Nazioni unite “National hight school model United nations” che dal 14 al 22 marzo ha portato a New York 5.000 studenti da 119 paesi di tutto il mondo, di cui 400 provenienti dall’Italia.

Galleria fotografica

Quattro studenti varesini in missione all’Onu 4 di 5

Tra loro c’erano Matteo D’Intino e Andrea Bongiorno, entrambi quindicenni, del Liceo scientifico Ferraris di Varese; Lorenzo Pecorelli, 15 anni, dell’Isis Edith Stein di Gavirate, e Leonardo Pecorelli, 16 anni, del Liceo delle scienze umane di Varese.

I giovani varesini per quattro giorni hanno indossato i panni di delegati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per simulare le attività tipiche della diplomazia internazionale, dall’inquadramento dei problemi alla preparazione di bozze di risoluzione, fino alla negoziazione con altri paesi per arrivare a decisioni condivise nell’interesse dei vari Stati a confronto.

«Il viaggio è durato dal 14 al 22 marzo – racconta Matteo – Nei primi tre giorni abbiamo visitato New York e le sue attrazioni principali, dall’Empire State Building al Central Park a The Edge, mentre nei giorni successivi abbiamo partecipato alla simulazione diplomatica organizzata dall’Onu e ognuno di noi aveva una nazione da rappresentare e due argomenti da affrontare. A noi quattro è stata assegnata l’Angola, mentre i temi erano assegnati a coppie. Io e Andrea avevamo come tema la violenza di genere e le conseguenze della povertà sulla salute delle donne». Temi tosti anche per Lorenzo e suo fratello: «Con mio fratello Leonardo avevamo come tema il disarmo e la sicurezza internazionale, in particolare il problema della rimozione delle mine dal territorio e la tenuta in sicurezza dello spazio, cioè come tenere lo spazio libero da armi. Quello che andavamo a fare in commissione era discutere sulle possibili soluzioni di questi problemi, negoziando con gli altri stati».

Temi che di certo non fanno parte della quotidianità di ragazzi così giovani, che Lorenzo, Leonardo, Andrea e Matteo hanno affrontato con una lunga preparazione: «Abbiamo iniziato un corso a dicembre che è durato fino a poco prima della partenza, a inizio marzo. All’inizio del corso ci sono stati assegnati lo stato e le tematiche da discutere e prima di partire abbiamo dovuto fare anche ricerche su questi argomenti per capire bene di cosa parlare in commissione», spiega Leonardo.

Per quattro giorni, per cinque ore al giorno, i quattro ragazzi varesini si sono confrontati con rappresentanti di altri stati, per arrivare a proporre soluzioni che tutelassero gli interessi del proprio paese ma in grado di essere condivise ed accettate dagli altri stati, sempre utilizzando gli strumenti della diplomazia e discutendo in lingua inglese con ragazzi di tutto il mondo. «La difficoltà – spiegano i ragazzi – è stata arrivare a soluzioni non utopiche, perché non tutti gli stati sono disposti a rinunciare a qualcosa che magari è pericoloso, come le mine, ma può dare un vantaggio economico o strategico a quello Stato».

Un’esperienza dalle molte sfaccettature, secondo quanto raccontano i ragazzi. «E’ stata un’esperienza molto bella e positiva – dice Leonardo – perché anche grazie all’inglese abbiamo potuto conoscere altre persone di tutto il mondo. E’ stata anche una bella sfida, perché il nostro Stato, l’Angola, è estremamente povero e dunque dovevamo anche trovare stati che ci finanziassero. cercare collaborazione con altri stati è stato un aspetto molto interessante».

«Un’esperienza molto diversa da come me la aspettavo – dice Andrea – e anche un po’ più complicata, perché riuscire a padroneggiare i topic che ci sono stati assegnati, nel nostro caso la violenza di genere in una paese dove le donne non sono considerate importanti nella società e questo è stato però anche molto interessate, perché è un tema di attualità. E’ stato interessante anche lavorare con altri stati africani per cercare una soluzione collettiva e devo dire che non è stato facile, anche se alla fine siamo riusciti a trovarla per tutti e quattro i temi affrontati».

E proprio l’attualità della politica internazionale ha un po’ cambiato i programmi dei ragazzi: «Per la cerimonia di apertura e chiusura dovevamo andare al Palazzo di vetro dell’Onu, ma vista la situazione internazionale gli spazi erano tutti occupati per i molti incontri diplomatici relativi alla guerra in Ucraina siamo stati ospitati in un grande albergo nel centro di New York, a Manhattan».

Un’esperienza che sembra aver lasciato un seme: “Sicuramente ti si apre un mondo perché è molto interessante il modo in cui si interagisce tra Stati. A volte è una sfida perché tu vuoi che passi la tua risoluzione ma devi tenere conto anche degli interessi degli altri paesi – dice Matteo – Dopo questa esperienza sto valutando l’opzione di intraprendere studi che mi possano avvicinare al mondo della diplomazia internazionale perché è molto interessante».

«Prima di partire nona avevo mai guardato a un futuro nell’ambito delle relazioni internazionali – racconta Lorenzo –  ma dopo questo viaggio mi si è aperta una prospettiva perché mi ha fatto scoprire un mondo, quello delle relazioni tra stati, che non avevo mai considerato ma che è davvero interessante con tutte le sue sfaccettature».

«Sono d’accordo con Lorenzo e Matteo – aggiunge Leonardo –  Va detto che ci è stata offerta un’opportunità davvero importante, perché fare un’esperienza all’Onu simulando quello che farebbe un vero delegato non è una cosa che capita a tutti. Anche se all’inizio ero un po’ titubante sono molto felice di aver avuto questa opportunità».

«Anch’io non avevo idea di come funzionassero le relazioni tra gli stati ed  è una cosa molto interessante. Non escludo in futuro di provare a seguire questa strada e a diventare delegato dell’Onu».

Se Andrea, Matteo, Lorenzo e Leonardo diventeranno in futuro ambasciatori o delegato Onu è presto per dirlo, ma di sicuro oggi guardano al mondo e alle relazioni internazionali con occhi diversi e una nuova consapevolezza.

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

Giorno dopo giorno con VareseNews ho il privilegio di raccontare insieme ai miei colleghi un territorio che offre bellezza, ingegno e umanità. Insieme a te lo faremo sempre meglio.

Pubblicato il 01 Aprile 2022
Leggi i commenti

Galleria fotografica

Quattro studenti varesini in missione all’Onu 4 di 5

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.