Dalla marcia Perugia-Assisi il messaggio di Pace di don Ciotti agli studenti di Solbiate
Arriva dalla Perugia-Assisi il messaggio di Don Ciotti ai ragazzi del IC di Solbiate Arno per una Marcia per la Pace locale, con insegnanti e associazioni
«La Pace come orizzonte di quotidianità si costruisce ogni giorno guardandosi dentro, nelle relazioni, nel rispetto per le persone, nell’attenzione per i più fragili».
Inizia con queste parole il messaggio di Pace che don Luigi Ciotti ha rivolto a bambini e ragazzi delle scuole dell’Istituto comprensivo d Solbiate Arno domenica scorsa, 24 aprile, durante l’annuale Marcia della Pace Perugia-Assisi.
A registrare le parole di Don Ciotti in un video messaggio è stata Pina Rea, maestra della primaria di Oggiona Santo Stefano che ha partecipato con circa dieci mila persone al grande corteo della Perugia-Assisi, ed è anche tra le insegnanti promotrici di una Marcia per la Pace locale, che viene organizzata proprio in questi giorni insieme alla preside del IC di Solbiate Arno, Ilaria Maci, e che coinvolgerà, assieme ai bambini e ai ragazzi delle scuole dell’Istituto, anche docenti, famiglie e associazioni.
“Non abbiamo ancora fissato una data per la nostra manifestazione, ma c’è una proposta condivisa che stiamo portando avanti con alcuni colleghi per coinvolgere in questa manifestazione tutti i plessi dell’Istituto comprensivo, le associazioni del territorio e anche la scuola primaria di Cazzago Brabbia e Inarzo, gemellata con l’elementare di Oggiona – racconta Pina Rea – Quando ho incontrato Don Ciotti lungo la Perugia Assisi mi è sembrata una buona idea chiedergli di rivolgere un messaggio ai nostri studenti, da una grande marcia della Pace, a una Marcia della Pace più piccola, locale, ma comunque molto sentita».

«Nel mondo in questo momento ci sono 34 guerre, sono aumentate invece che diminuire – ha ricordato don Ciotti nel messaggio rivolto ai ragazzi di Solbiate – Bisogna avere il coraggio di conoscere i problemi per poterne essere consapevoli e fare delle scelte, che significa assumersi la propria parte di responsabilità. L’educazione genera vita e approfondimento per una cultura di pace».
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