Varese, Malnate e Samarate: quando la solidarietà fa la differenza
Tre eventi che mettono in evidenza il tessuto solidale della provincia di Varese. Dalla Cena di Varese Solidale, ai ragazzi che curano il parco di Villa Montevecchio, passando da Tigros che dà opportunità a sei ragazzi con disabilità

Tre notizie che apparentemente non sono legate tra loro, ma che invece vengono intrecciate dal tessuto solidale del Varesotto. Tre esempi di solidarietà che fa bene e che rende la nostra provincia viva e attenta alle esigenze di tutti.
VARESE
Dopo lo stop dovuto al covid, torna a Varese il prossimo 28 maggio uno dei più importanti eventi di solidarietà: Varese Solidale, che con la sua cena in piazza san Vittore e i gazebo in corso Matteotti mostrano l’attività delle decine di associazioni coinvolte e illumina la “vita buona” di tutta la città. La cena, oltre che al gruppo alpini di Varese, verrà affidata a uno chef noto in Italia per le sue “ricette antispreco”: Franco Aliberti. Motori dell’iniziativa, don Marco Casale e, in veste non solo di conduttore ma di effettivo organizzatore, Max Laudadio.
MALNATE
Grazie alla collaborazione tra Enaip Varese e il Nucleo Inserimento Lavorativo (NIL) del Comune di Varese, nasce l’isola formativa di Tigros Spa, azienda da sempre attenta ai fabbisogni del territorio e a progetti innovativi anche a carattere sociale.
L’isola formativa è un vero e proprio “laboratorio di lavoro” all’interno del contesto aziendale di Malnate dove 6 tirocinanti con disabilità – 4 sono ex studenti Enaip – avranno la possibilità di essere formati con la supervisione di un tutor per acquisire competenze tecnico-professionali nell’ambito dei servizi di vendita.
SAMARATE
Tagliano l’erba con frequenza e svuotano i cestini, con un’attenzione ligia e meticolosa a ogni angolo del parco di Villa Montevecchio: gli ospiti del centro diurno Solidarietà e servizi di Samarate da diversi anni sono i custodi del parco, occupandosi della manutenzione.
«Curare il posto dove si abita è motivo di orgoglio: è gratificante vedere la gente che lo frequenta e, vedendoci lavorare, ci chiede cosa facciamo», raccontano Paolo Palumbo e alcuni degli ospiti che lavorano al parco, Marco, Michele, Natalia e Fabio, mentre passeggiano nel prato antistante la villa, tra le tante panchine colorate.
I ragazzi del Cse che si prendono cura del parco di Villa Montevecchio
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