Andrea Petruolo festeggia ancora: il suo Lecce promosso in Serie A

Dopo l’impresa con il Benevento nel 2017, il preparatore atletico varesino ottiene un’altra promozione nella massima serie: "Difficile ma eccezionale"

andrea petruolo lecce calcio

È stato un campionato di Serie B bellissimo, deciso all’ultima giornata e appassionante fino agli ultimi minuti. Il Lecce ha conquistato il primo posto e ha potuto festeggiare il ritorno in Serie A, così come la Cremonese che vincendo a Como ha superato all’ultima curva il Monza, sconfitto a Perugia.

Una delle componenti che ha permesso ai giallorossi salentini di vincere il campionato è stata varesina: il preparatore atletico Andrea Petruolo, fidato collaboratore di mister Marco Baroni sin dai tempi di Benevento, dove conquistarono assieme nel 2017 la storica prima promozione nella massima serie dei campani.

Andrea, l’ultima volta ci siamo sentiti dopo la promozione del Benevento (leggi qui). Da lì come è stato il viaggio fino a Lecce?
Sono contentissimo di questa intervista perché vuol dire che abbiamo vinto davvero. Con il Benevento abbiamo assaggiato la Serie A per poco, poi siamo stati a Frosinone, ma abbiamo concluso la stagione arrivando in corsa. L’anno di Cremona non è andata tanto bene, poi con la Reggina le cose sono andate meglio, abbiamo lavorato sempre al massimo e in queste due stagioni abbiamo raccolto risultati. Non sono ancora riuscito a fare un anno completo in Serie A e spero che sia la volta buona a Lecce.

Ormai da anni collabora con Marco Baroni, che allenatore è?
Seguo Baroni da Benevento e ogni anno abbiamo cercato di migliorarci. Da quando lavoriamo insieme il mister è stato costante nella dedizione al lavoro, ma desideroso di migliorarsi e aggiornarsi; è bravo a capire cosa serve alla squadra in quel momento, seguendo anche l’evoluzione del gioco del calcio. Cerca di trasmettere la voglia di migliorarsi a tutto lo staff e questa è una spinta che permette di fare sempre meglio. In questo mi ci ritrovo: migliorarsi continuamente spinge a fare un passo in più degli altri. La trovo una mentalità vincente.

Che ambiente è Lecce?
È una piazza splendida: i tifosi, ma anche il Salento e il mare. Merita di stare in Serie A. È stata una vittoria bellissima per la città, ma anche per i giocatori e noi dello staff. La società è organizzatissima e mette a disposizione tutto per fare bene. Posso dire che nel nostro quotidiano abbiamo cercato di dare il massimo per superare i limiti.

È stato un campionato combattutissimo. Come è stata viverlo da dentro?
Questo equilibrio ha reso la vittoria ancora più bella. Non ricordo una serie B così competitiva, con squadre molto bene organizzate e decisa all’ultima giornata. Dà ancora maggior valore al risultato e al percorso, con i sacrifici di tutti quanti. Difficile ma eccezionale.

andrea petruolo lecce calcio

Cosa avete avuto in più degli altri per vincere?
Il successo è frutto del lavoro di tutti: del mister che detta le direttive, dell’organizzazione e della costanza. I giocatori sono stati bravi, hanno lavorato bene sapendo cosa fare e dando costanza nell’arco del campionato; questo alla fine ha fatto la differenza. Rimanere dietro significava perdere il treno dei primi e staccarsi. Quando hai giocatori bravi ma anche molti giovani che si vogliono affermare ci vuole qualcuno che riesce a guidare la nave e in questo Baroni è molto bravo. Durante la stagione si è pensato poco alla classifica perché il mister ha dato attenzione al lavoro quotidiano e agli aspetti partita per partita, cercato prestazioni di alto livello. Anche dopo sconfitte e momenti difficili l’analisi è stata fatta in maniera consapevole. Questa è stata un’ottima strategia per mantenere il gruppo focalizzato sull’obiettivo.

Quali sono i punti in comune e quali le differenze con la vittoria di Benevento?
Sicuramente i colori: il giallorosso ci porta bene. Oltre a questo, la voglia del gruppo di mettersi a disposizione e migliorare tanto, fidarsi dell’allenatore e saper fare dei sacrifici. I giocatori di maggior valore hanno aiutato a trainare il gruppo. A Benevento abbiamo vinto attraverso i playoff con emozioni più da finale, qui l’emozione si è sviluppata nell’arco del campionato perché ogni partita la classifica cambiava e la consapevolezza di potere arrivare tra i primi due e vincere il campionato si è sviluppata come mentalità e si è autoalimentata nel corso della stagione.

Lucioni era il capitano di quel Benevento e anche di questo Lecce. Che persona è?
Fabio è un ragazzo d’oro. Nello spogliatoio trasmette dei valori ai giovani che aiutano nel tempo a creare un gruppo vero e una squadra. È una persona che prende a cuore i problemi dei vari ragazzi e cerca di far star bene tutti i compagni. Incarna l’anima del vero capitano, che pensa a tutti, dal giocatore con più esperienza al giovane, aiutando il mister a far passare i suoi messaggi al gruppo.

Venendo alla sua professione: come si sta evolvendo la figura del preparatore atletico?
Serve avere grande attenzioni nelle analisi delle prestazioni e del periodo competitivo. Abbiamo fatto tante partite, giocando spesso ogni tre giorni e la parte fisica andava sempre integrata con l’allenatore perfezionando il tempo a disposizione. La condizione fisica è un insieme e il nostro lavoro sta nel monitorare al meglio tutto quello che si fa in campo e in palestra per gestire i carichi e capire cosa serve nei vari momenti della stagione. Il preparatore non deve essere come una figura a parte, ma un insieme con allenatore e squadra.

In questi anni la tecnologia è diventata un supporto sempre più importante per il vostro mestiere
Si sta sviluppando tanto. Già a Benevento abbiamo iniziato a utilizzarla, ora ancora di più. E sempre di più si andrà verso sistemi che danno informazioni in tempo reale. La bravura sta nell’analizzare queste informazioni e utilizzarle nel modo giusto per la pianificazione del lavoro della squadra. Non devono sostituire il lavoro dell’allenatore ma essere di supporto, contestualizzate nel modo giusto.

Tornando a questo campionato di Serie B, mancando ancora i playoff. Pronostici?
Non saprei proprio, ma saranno sicuramente bellissimi perché imprevedibili. Fatico a scegliere una squadra rispetto all’altra, anche perché quest’anno più di altre stagioni ci sono tante squadre che possono arrivare alla fine. Il bello è che il risultato finale non rispecchia la classifica e il nostro Benvento ne è stata la dimostrazione.

Anche tu puoi sostenere la nascita di Materia, la nuova sede di VareseNews.

Scopri come aderire, aiutaci e diventa parte di un nuovo sogno.

Francesco Mazzoleni
francesco.mazzoleni@varesenews.it
Sport e Malnate, passione e territorio per comunicare e raccontare emozioni
Pubblicato il 10 Maggio 2022
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.