Monti chiede di evitare il ritiro della tessera sanitaria ai dipendenti delle istituzioni europee in Italia
Il Presidente della Commissione sanità ha presentato una mozione in favore di questi lavoratori che si troverebbero privati del diritto di accedere alle cure del servizio sanitario pubblico

Via libera dal Consiglio regionale lombardo alla mozione, presentata dal consigliere regionale varesino e Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, Emanuele Monti, con cui si chiede alla Commissione europea di ravvedere la propria decisione di ritirare la tessera sanitaria ai dipendenti e agli ex dipendenti in pensione delle istituzioni europee che abitano in Italia.
«La tessera sanitaria – dichiara Emanuele Monti, proponente dell’iniziativa – è uno strumento indispensabile per poter accedere alle cure offerte dal servizio sanitario pubblico. Per questo è incompressibile la decisione della Commissione di ritirare la tessera sanitaria a dipendenti ed ex dipendenti in pensione delle istituzioni europee che abitano in Italia e conseguentemente rilasciare loro una tessera depotenziata».
«Secondo il Regolamento comunitario – spiega Monti -, questi lavoratori hanno una copertura assicurativa a rimborso parziale e penalizzante in caso di patologie gravi. La revoca della tessera sanitaria li costringerebbe quindi a dover far fronte a tutte le spese di cura in caso di determinate patologie».
«Siamo di fronte ad un paradosso. Un regolamento non può ignorare le disposizioni normative e soprattutto non può ignorare il principio costituzionale di tutela della salute, attraverso l’accesso al servizio sanitario pubblico che è universale. Chiediamo quindi alla Commissione di fare marcia indietro e di coinvolgere le rappresentanze dei lavoratori e dei pensionati perché si possa arrivare ad una soluzione condivisa e di buonsenso» conclude.
Presente in Consiglio regionale, al momento di discussione della mozione, anche l’europarlamentare leghista Isabella Tovaglieri che aveva fatto un’interrogazione parlamentare sul tema. «Mi attiverò presso l’Unione Europea – dichiara Isabella Tovaglieri – affinché siano superate le disparità di trattamento tra dipendenti italiani e stranieri che lavorano nel Centro Comune di Ricerca europeo. Nell’occasione, chiederò a Bruxelles di potenziare la sede di Ispra, che con i suoi ampi spazi e le sue moderne infrastrutture può diventare sede di enti prestigiosi, come l’Agenzia Europea per l’antiriciclaggio, che possono creare nuovo indotto, centinaia di posti di lavoro e sicure opportunità di sviluppo per il territorio della provincia di Varese».
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