All’asta la sede di Sieco di Cassano Magnago
I locali attualmente occupati verranno lasciati liberi entro il 31 marzo 2023. Il prezzo di partenza è di 1 milione 724mila euro

L’immobile di proprietà della municipalizzata Cms Spa in via Bonicalza è all’asta: si tratta della sede di Sieco, la società che gestisce i rifiuti a Cassano Magnago.
I locali attualmente occupati verranno lasciati liberi entro il 31 marzo 2023. Il prezzo di partenza è di 1 milione 724mila euro.
Gli interessati all’acquisto dovranno far pervenire l’offerta entro e non oltre venerdì 29 luglio all’ufficio contratti in via Bonicalza 138/C a Cassano Magnago.
Lo stato dei beni
Gli immobili oggetto di alienazione, “sono venduti a corpo e non a misura, nello stato di fatto e di diritto e con la destinazione urbanistica in cui si trovano al momento dell’asta, con i relativi pesi ed oneri e con le relative accessioni e pertinenze, diritti, servitù attive e passive anche se non dichiarate, tanto apparenti quanto non apparenti, vincoli imposti dalle vigenti leggi. Gli immobili saranno altresì alienati liberi da pesi, ipoteche e pignoramenti, con garanzia per evizione e molestie”, si legge nell’annuncio caricato sull’albo pretorio.
I locali verranno rilasciati privi di arredo e attrezzature di qualsiasi genere, mentre l’impianto fotovoltaico verrà volturato in favore dell’acquirente. L’impianto fotovoltaico viene ceduto assieme all’immobile.
Criteri e modalità di aggiudicazione
L’asta si terrà con il metodo dell’offerta segreta e l’aggiudicazione avverrà con il criterio del prezzo più alto rispetto all’importo posto a base di gara.
“Non sono ammesse offerte al ribasso, o uguali all’importo posto a base di gara o offerte condizionate. In caso di offerte vincenti uguali si procederà nella medesima seduta all’aggiudicazione mediante sorteggio. In caso di discordanza tra il prezzo indicato in lettere e in cifre, sarà considerata valida l’indicazione più conveniente per il Comune”.
La Cassano Magnago Servizi spa si riserva la facoltà, a proprio insindacabile giudizio ed in qualunque fase del procedimento, di non dar luogo all’asta, di revocarla, di prorogarla, di sospenderla e o rinviarla ad altra data, senza che i partecipanti possano avanzare alcuna pretesa al riguardo fatto salva la restituzione del doppio della caparra qualora versata.
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