L’opposizione di Somma attacca Piantanida sui cordoli: “Non ascolta i cittadini”

La critica alle azioni dell'assessore durante il consiglio aperto ai cittadini per parlare dei problemi dei cordoli su via Villoresi. Ma il sindaco insiste: "La sicurezza non è negoziabile"

Consiglio comunale Somma Lombardo 2020

«L’assessore ha trasformato quella che doveva essere una semplice discussione nel merito di un problema che i cittadini avevano riscontrato in una discussione sul merito: ormai siamo abituati a questo comportamento e al signor sindaco che deve intervenire per salvare capre e cavoli, ma questa volta è andato oltre. Perché non sta snobbando le minoranze, ma si sta prendendo gioco dei cittadini: da anni parliamo di ascoltare i cittadini e di partecipazione»: dure le parole di Manuela Scidurlo, consigliera di opposizione di Somma Lombardo in quota Fratelli d’Italia, indirizzate all’assessore ai Lavori Pubblici Edoardo Piantanida Chiesa durante il consiglio comunale di lunedì 25 luglio che era stato aperto alla cittadinanza per dialogare sui cordoli del canale Villoresi.

I residenti della via lamentano le difficoltà dei cordoli sul viale Villoresi, sostenendone la pericolosità in quanto troppo alti al punto da impedire un passaggio sicuro alle persone che parcheggiano in vicinanza.

«Chiediamo l’abbassamento dei cordoli che sussistono a fianco degli stalli di sosta. Vogliamo che si risolva o con l’abbassamento o con lo spostamento dei parcheggi. Sappiamo che i cordoli sono regolari, stiamo sollevando una problematica che i cittadini ci hanno posto: lo stato di pericolo  dei passeggeri nel momento in cui scendono dalla macchina», ha motivato Scidurlo.

La petizione sui cordoli

Ma facciamo un passo indietro. Le istanze dei cittadini sono state raccolte dall’ideatrice della raccolta firme, Roberta Veronese, titolare del negozio in via Villoresi: si tratta di 330 firme che richiedevano il consiglio comunale aperto alla cittadinanza per discutere dei cordoli sulla via e i problemi creati.

Giovedì 21 luglio, il cordolo davanti ai parcheggi riservati ai disabili sono stati rimossi. L’assessore ai Lavori Pubblici, Edoardo Piantanida Chiesa, ha dichiarato a “Malpensa 24” di aver effettuato un sopralluogo con Pietro Scidurlo: «Ci ha suggerito di togliere i blocchi soltanto in prossimità dei parcheggi riservati ai disabili. Ma anche lui, sull’abbassamento dei cordoli, è contrario». L’assessore ha poi peccato di leggerezza, quando, nel commentare la petizione, l’ha definita confusionaria e non chiara.

Da qui l’irritazione dell’opposizione di centrodestra: «Nell’articolo di ieri ha insinuato che le raccolte delle firme siano state fatte con l’inganno e il giornalista sottolinea intenzionalmente. Si rende conto della gravità dell’affermazione? A me è stato spiegato il problema mesi fa e ho capito che il problema era complessivo e non solamente relativo al parcheggio dei disabili: i cittadini che hanno firmato lo hanno fatto con coscienza e le affermazioni che ha fatto alla stampa sono gravi. Nessuno ha raccolto firme con l’inganno. È giusto tutelare delle categorie creando problemi ad altre categorie, una fragile?».

La parola ai cittadini

Durante il consiglio hanno preso la parola diversi cittadini, tra residenti e commercianti di quella zona specifica. Ha iniziato una residente, Vanessa Galluzzi, che ha esposto le difficoltà sue e del marito con disabilità nello scendere dall’auto una volta parcheggiato: «Mio marito è disabili e abitiamo in via Villoresi, il parcheggio è di fronte a noi. Io non posso fermarmi in cortile, devo fermarmi in mezzo alla strada per far scendere mio marito con la carrozzina: ora davanti è stato tolto, ma se io dovessi arrivare un giorno e il parcheggio fosse occupato, andando in quello prima avrei lo stesso problema. Non mi sembra una cosa messa lì bene».

Così la stessa titolare e promotrice della raccolta firme, Veronese: «Il cordolo crea disagio: le madri con bambini non riescono ad aprire la portiera, le signore anziane non possono avere un aiuto per scendere. Ha ragione il signor sindaco a dire che la gente deve portare un po’ di pazienza, ma non succede così. Tempo due secondi e suonano il clacson. Non chiediamo niente, solo l’abbassamento del cordolo per poter aprire la portiera. Ho ritirato io le firme per la maggior parte, non ho ingannato nessuno: sul foglio c’era scritto benissimo cosa andavano a firmare e io ho sempre parlato chiaro con i concittadini».

“Manca la programmazione”

Se si parla di città accessibile e mobilità dolce, per Scidurlo manca la programmazione: «Bisogna programmare i lavori stradali, perché se più vie della nostra città vengono chiuse contemporaneamente per un tempo indefinito e i cittadini si trovano a dovere percorrere il doppio della strada per andare da un lato all’altro, saranno sicuramente meno incentivati a usare la bici o andare a piedi. Non pare un buon metodo per favorire la modalità dolce», così come questa tipologia di modalità non deve escludere nessuno.

«Le ciclopedonali non sono a norma, come non lo sono i parcheggi disabili e non», ha preso la parola Alberto Barcaro (Lega), «per delimitare una ciclopedonale bisogna avere uno spartitraffico largo 50cm per tutelare l’apertura della portiera. Approfittarsi di Pietro Scidurlo in questa situazione non è corretto, perché non è un tecnico: tutti vogliamo bene a Pietro ma utilizzato nella maniera in cui è stato utilizzato non è corretto. Si poteva gestire la cosa in maniera diversa: arrivare a pochi giorni dal consiglio comunale aperto per cui i cittadini hanno firmato, la soluzione non doveva arrivare in quei termini. Non è il modo corretto di risolvere un problema».

“La sicurezza non è negoziabile”

«Dobbiamo chiederci che priorità dobbiamo dare a Somma – è intervenuta Alessandra Apolloni (Pd) – domenica abbiamo sperimentato la bellezza dell’andare a piedi nel centro cittadino e le piste che il sindaco e gli uffici stanno sperimentando sono funzionali a questa idea di città. A volte non si può andare incontro alle esigenze di tutti, penso che in questa situazione stiamo dicendoci che tutte e due le opzioni siano difficili».

Dopo aver ascoltato tutti, il sindaco Stefano Bellaria ha espresso il suo parere contrario alle richieste dei cittadini: «L’obiettivo è trovare una soluzione possibile, realizzando compromessi quando si fanno interventi del genere su strade già urbanizzate. Si prova a tenere insieme “il lupo e la barca”. Si possono ascoltare meglio i cittadini e lo faremo, così come si potrà. Un’amministrazione ha il largo compito di fare sintesi dopo aver ascoltato tutte le esigenze, la migliore e quella perfetta non esiste. Confermo l’impegno preso ad aprile che è un punto non negoziabile: garantendo anche la sicurezza di chi passa sulla pista ciclopedonale».

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com

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Pubblicato il 26 Luglio 2022
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