Vigile del fuoco di Saronno salva una bimba di 11 mesi sul volo Milano – Palermo
Protagonista del salvataggio grazie a manovre salvavita Giacomo Cavarretta, originario di Trapani e da 22 anni nei vigili del fuoco (al distaccamento di Saronno dal 2006) insieme al collega Francesco Aiello del distaccamento di Gorgonzola

“Il pompiere paura non ne ha” è l’inno dei vigili del fuoco. Di non aver paura di niente i pompieri lo dimostrano ogni giorno col loro lavoro, ma anche quando stanno andando in vacanza può succedere che ci sia bisogno del loro intervento.
È successo a Giacomo Cavarretta e Francesco Aiello, due vigili del fuoco siciliani impegnati nei distaccamenti di Saronno il primo e Gorgonzola il secondo. Stavano andando in vacanza ed erano sul volo Milano – Palermo di lunedì 25 luglio quando sono dovuti intervenire per salvare la vita ad una bambina di 11 mesi che non respirava più. Grazie alla loro prontezza di spirito e alla formazione che i vigili del fuoco devono svolgere prima di entrare in servizio sono riusciti nell’impresa, con l’aereo in volo e in condizioni a dir poco complesse.
A raccontare come è andata è Giacomo Cavarretta, 48 anni, pompiere da 22 e dal 2006 in servizio al distaccamento di Saronno. Originario di Trapani, era sull’aereo per tornare in Sicilia per le vacanze estive: «Eravamo decollati da circa mezzora quando ho visto una giovane mamma con in braccio la figlia andare verso lo steward molto preoccupata, allarmata anzi, dicendo che la bimba non respirava più. Si sono fermati proprio vicino alla fila dove ero seduto e quando hanno chiesto se ci fosse un medico a bordo o qualcuno che avesse conoscenza di manovre di salvataggio sono subito intervenuto e con me anche il collega Francesco Aiello, 33 anni, da due anni in servizio al distaccamento di Gorgonzola. Non viaggiavamo insieme, non ci conoscevamo, è stata una casualità: ci siamo alzati e siamo andati verso la mamma e la bambina, con uno sguardo ci siamo capiti e “riconosciuti” come vigili del fuoco e abbiamo agito – racconta Cavarretta -. . Abbiamo posizionato la piccola a terra, nel corridoio e le ho praticato due massaggi cardiaci e poi la manovra di disostruzione pediatrica. Se ai primi due la piccola non ha reagito, con la manovra di Heimlic fortunatamente sì, ha espulso un po’ di muco da naso e bocca e poi ha pianto. Abbiamo tirato un sospiro di sollievo enorme, lo ammetto. Mentre praticavamo le manovre eravamo su un altro pianeta, non so come spiegarlo altrimenti. Anche due medici, uno di Palermo e uno di Marsala, si sono avvicinati, ma erano seduti dietro e quando sono arrivati nella zona dove eravamo noi avevamo già cominciato a praticare massaggio cardiaco e manovra di disostruzione pediatrica. Si sono complimentati per come abbiamo agito».
I vigili del fuoco sono formati per questo tipo di pratiche, al corso per diventare pompiere c’è un test obbligatorio di Tecniche di Primo Soccorso Sanitario, per essere pronti ad affrontare situazioni di crisi, anche se non è scontato che si debba intervenire: «In 22 anni di lavoro non mi era mai successo, fortunatamente siamo formati a dovere e siamo riusciti a salvare la bimba – spiega Cavarretta -. Sentire piangere la bambina, vedere che aveva ripreso il respiro, è stata una gioia immensa. La mamma ci ha ricoperto di ringraziamenti e anche il personale di bordo ha fatto lo stesso. La piccola è poi stata portata in ambulanza una volta atterrati per accertamenti. È stato tutto velocissimo ed è andata bene, una felicità enorme».
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