Ladri di biciclette. Istruzioni per difendersi

Si moltiplicano i furti e in genere a colpire sono gruppi organizzati. Le più ambite sono le bici elettriche, quelle da corsa ultraleggere e le mountain bike da downhill

Biciclette rubate

Emergenza sicurezza? La domanda evoca omicidi, rapine, furti nelle parole della politica e nella percezione collettiva. I dati dal rapporto 2022 del Ministero dell’Interno raccontano che il tasso di “delittuosità” è sceso del 25% in 10 anni, con alcune significative eccezioni legate ad esempio agli scafisti arrestati (+45% nell’ultimo anno) e alle frodi informatiche (+80%). Un dato affidabile che manca dalle statistiche ufficiali è quello dei furti di biciclette, che rappresentano un fenomeno endemico e in ascesa, dopo il boom ciclistico trainato dagli incentivi in pandemia. In Italia si comprano circa mezzo milione di biciclette e quasi altrettante vengono rubate: una ogni minuto di ogni ora di ogni giorno dell’anno. Oltre il 70% dei proprietari rinuncia alla denuncia, non per mancanza di senso civico, ma perché, avendo poche speranze di recuperarla, non vuole affrontare gli sguardi giudicanti e la lentezza della burocrazia italiana. (nella foto, refurtiva recuperata dalla Guardia di Finanza)

Sono veramente passati i tempi romantici di Ladri di biciclette di De Sica. “La quota dei ladri d’occasione, del poveraccio o di chi approfitta di una bici lasciata incustodita, è minima”, spiega Claudio Pasinelli, responsabile del Registro italiano bici — Easy Trust. La criminalità organizzata ha industrializzato il settore, trasformandolo in una catena bel oliata che va dalla identificazione dei target, al “prelievo”, fino alla ricettazione sul mercato nero, stratificato a livello locale, nazionale, internazionale e online sui vari marketplace, più o meno specializzati, come Ebay, Facebook, Tuvalum.

Vedere ladri in azione non è uno spettacolo consigliato ai veri appassionati, come il mio amico Vittorino, che solitamente carica il furgone per il viaggio annuale del gruppo ciclistico Sant’Ambrogio come se manipolasse vasi ming. Ma qualche esempio di video dalla cronaca testimonia le modalità operative consolidate per i furti più eclatanti, quelli presso gli showroom dei ciclisti, che sono solo la punta dell’iceberg:

– Schiranna (VA): Cicli Gamba, 3:00am, bottino 9 biciclette
-Feltre (BL): GR Bike, 5:00am, 20 biciclette
– Legnano (MI): Bicimania, 20.50pm, 20 biciclette
– Altavilla Vicentina (VI): Bi-bike Outdoor, 1:00am, 11 biciclette

Si tratta di gruppi d’azione che agiscono secondo un protocollo: sopralluogo presso il negozio alcuni giorni prima, furto degli “arieti” per la spaccata, azione rapidissima, di solito entro i 2 minuti totali prima che possano intervenire le forze dell’ordine, trasferimento su mezzi propri (si fa per dire), spedizione verso i centri di raccolta, smembramento in parti oppure “sanificazione” da eventuali marchiature, messa online delle fotografie per il mercato della ricettazione o consegna al destinatario dei furti su commissione (ad esempio di biciclette uniche usate dai professionisti).

Il mercato nero delle biciclette di lusso fino a prima della guerra era una specializzazione ucraina. I componenti della banda, prima del colpo, si fingono clienti per vedere da vicino i mezzi e studiare la struttura. Nel caso dei cicli Gamba, il proprietario ricorda in particolare la visita di due giovani arrivati con accento dell’est che hanno comprato una camera d’aria dopo avere girovagato per lo showroom. All’occhio scafato di un rivenditore risultano evidenti a prima vista le tipologie di potenziali clienti. L’algoritmo incrocia abbigliamento, diametro inversamente proporzionale di pancia e polpacci, linguaggio tecnico o generico, per identificare immediatamente chi ha davanti e tradurlo in potenziale da registratore di cassa. Ma spesso questo dato emerge solo con il senno di poi. Gamba, in effetti, ha visto poi le sue biciclette in vendita su un sito internet ucraino. Da allora il suo showroom è diventato una Fort Knox con barriere antisfondamento che fanno invidia alle filiali delle banche.

Le più ambite sono le bici elettriche e quelle da corsa ultraleggere, la bicicletta pieghevole e soprattutto la bici elettrica pieghevole, specie se di marca, e le mountain bike da downhill, che hanno tutte un valore molto elevato. Il valore della refurtiva è spesso di decine di migliaia di euro ed è più unico che raro che gli operativi vengano arrestati, come nel caso del furto di quest’anno a Casciago (Va) al negozio Gemme Bike, che aveva fruttato 9 biciclette. Le indagini dei carabinieri hanno portato al Centro per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza dove sono scattate le manette per uno degli autori.

Il furto di biciclette, in generale, è anche una sfida culturale. A differenza di altre città europee, esiste in Italia sia una carenza tecnica di sistemi attrezzati di qualità per la sosta delle biciclette (vale a dire cicloposteggi), sia una mancanza diffusa di spazi in edifici privati e pubblici dove custodire le biciclette: la stragrande maggioranza delle città non prevede, all’interno dei regolamenti edilizi l’obbligo di destinare luoghi comuni per il deposito sicuro delle biciclette, specie di notte. Per contrastare a livello sociale i furti di biciclette, spesso derubricati a infrazioni minori, sono stati fatti interventi di sensibilizzazione per sottolineare il reato di ricettazione. Bello lo slogan della campagna “sCATENATI a Bologna: “perchè comprare una bicicletta dalla stessa persona che domani potrebbe rubare la tua o quella del tuo vicino di casa?”. Nel frattempo, come difendersi? Di seguito alcune idee per attrezzarsi personalmente.

1. Non comprare una bicicletta che valga la pena rubare è la prima e più efficace soluzione. Più la tua bici fa schifo, più è probabile che la trovi dove l’hai lasciata. Se c’è mai stata una scusa migliore per evitare il lavaggio della bici durante il fine settimana, è proprio questa.

2. Usare due lucchetti, bene. In generale in Italia spendiamo meno del 2% del valore della bici in strumenti di protezione contro la media del 9% nel resto d’Europa. Qui la regola è semplice: più spendi più il lucchetto vale. Il secondo lucchetto è per fissare la ruota anteriore al telaio. Lasciare la bici in un posto illuminato e possibilmente dove ci sono telecamere. Controllare che tutto ciò a cui stai legandola non sia stato tagliato e coperto (succede).

3. Portare all’interno. Andando al lavoro, a trovare gli amici, al bar, o altri luoghi pubblici, chiedere di poter portarla al chiuso, o in spazi protetti. Al limite metterla in mostra in salotto o in ufficio, come fa Andrea Crespi, direttore generale di Eurojersey.

4. Prepararsi al peggio, registrandola per poterla tracciare e dimostrarne la proprietà. Ciclo Registro è il primo database di biciclette centralizzato, realizzato in sinergia con i vari Comuni e le forze di Polizia. Per registrare la bici bisogna collegarsi al sito ufficiale: https://help.cicloregistro.it/hc/it creare il proprio account, inserendo nome, cognome, indirizzo mail e documento d’identità, fare il login, compilare il form con i vari dati della bici: modello, marca, anno di produzione, numero di telaio, numero di batteria, specificare se si tratta di una bici nuova o usata (se possibile, allegare anche la prova d’acquisto). Al termine della registrazione, scaricare il Certificato Digitale di Proprietà, dove è indicato il CicloID, un codice identificativo costituito da 7 caratteri alfanumerici. Sul sito di Ciclo Registro, si trova anche un’area dedicata alle bici rubate dove è possibile consultare le segnalazioni di tutt’Italia.

5. In garage, coprire la bici con teli e lenzuola. Spesso, i ladri, fanno un foro nel portone attraverso cui inserire una sonda video. Essendo coperta, non riusciranno a capire cosa c’è sotto o, quantomeno, a capirne il valore. Blindare il portone del garage e predisporre un sistema di allarme volumetrico e periferico. Nascondere l’interruttore della luce e controllare regolarmente il portone del garage perchè di solito i ladri, prima di agire, fanno dei fori di ispezione che poi coprono con dello stucco.

6. Cambiare le regole di privacy nelle app. Negli ultimi anni è emerso che Strava, la nota app per il monitoraggio delle prestazioni sportive, molto in voga tra i ciclisti, verrebbe spiata e quindi utilizzata anche dai ladri. A questo problema, Strava ha posto rimedio consentendo di non rendere visibile il punto di partenza e di arrivo in un raggio parametrizzabile dall’app. Non vi è alcuna garanzia che le misure qui presentate impediscano il furto della bicicletta, ma sicuramente aiuteranno. Il furto di biciclette è una piaga da piegare e sconfiggere: oltre a danneggiare chi già va in bicicletta, finisce con il disincentivare la mobilità ciclistica in generale e la diffusione dell’uso della bici nelle nostre città, una delle chiavi della sostenibilità ambientale.

“Lasciare la luce accesa in cucina o nell’ingresso, perché così i ladri credono che tu sia a casa e non vengono a rubare, anche se i ladri ormai useranno altri criteri, visto che tutti lasciano le luci accese quando escono; e poi chi ci può credere che una famiglia passa tutta la serata nell’ingresso?”, Francesco Piccolo.

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Pubblicato il 15 Novembre 2022
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