Sulle materne di Caldana la minoranza di Cocquio chiede un consiglio comunale
Primavera esprime disappunto per le notizie che parlano di un riccio chiusura per la struttura della frazione. “Con la chiusura a rischio 3 posti di lavoro”
La possibilità di una chiusura per l’asilo di Caldana emersa da un articolo della Prealpina di qualche giorno fa preoccupa la lista di minoranza consigliare “Primavera” che in una nota propone la convocazione di un consiglio comunale in presenza per discutere della questione.
«È comprensibile che un’amministrazione operi nell’ottica di razionalizzazione della spesa pubblica, in questi tempi è ancor più doveroso, ma da parte nostra non è condivisibile. Non lo è perché un comune non è un’azienda privata, è una realtà complessa che necessita di servizi in rapporto al numero di abitanti e della conformità del suo territorio; scelte meramente basate su aspetti economici porterebbero a sciagurate condizioni in cui tutto è sacrificabile pur di ridurre le spese, antitesi chiara del senso di Stato e di sviluppo sostenibile dei servizi ai cittadini. Non è accettabile perché quando di fatto si obbliga alla chiusura di un servizio, si dovrebbe ponderare gli effetti che questa scelta genera non solo sull’utenza che ne beneficia ( al momento 22 bambini dei quali il 90% è residente a Cocquio Trevisago), ma all’area nella quale è sita. Primavera crede nel policentrismo e nel distribuire i servizi per sviluppare e conservare un senso di interazione comunitario, unico vero motore di crescita e sviluppo economico-sociale di un territorio. Sappiamo bene cosa comporta la riduzione dei servizi sul territorio: solitamente le aree interessate perdono vitalità e vanno progressivamente a spegnersi. Altra cosa che non torna è addurre che il contributo da 22.000 euro era vincolato alla piena capienza dell’asilo Tagliabò, visto che da convenzione vigente non risulta, risulta vincolato al solo mantenimento della sezione di Caldana. Tale convenzione è stata redatta tre anni fa dall’attuale amministrazione, riconfermata alle elezioni del 2021».
«Da tutto questo emerge una scelta politica, pienamente legittima, che non condividiamo, anche perché non si capisce bene dalle affermazioni del Sindaco a cosa serve il sacrificio di un asilo e soprattutto non si comprendono le ragioni per un cambiamento di rotta così netto in relazione ad una clausola espressamente inserita come novità dall’Amministrazione Centrella. Quale sono le motivazioni per questo cambio di rotta? E poi, cosa andrebbero a finanziare i 22.000 euro risparmiati? Trattandosi di un trasferimento di importo dalla fondazione degli Asili ad altri “misteriosi” servizi alle scuole, non si può parlare di risparmio, ma di deliberata scelta di investire su altro anziché sui bambini che attualmente fruiscono delle materne.
Parlando di economicità ed efficienza, riteniamo che una cifra tutto sommato contenuta era ben spesa nel garantire un servizio alla comunità (meno di 5 € pro capite all’anno). Va infine considerato che soli 8/9 anni fa il contributo dell’Amministrazione risultava essere decisamente più importante ( 110.000 euro/anno complessivi ) vero sì che i bambini si sono ridotti, ma sicuramente non di pari tasso. Ci domandiamo come sia possibile poter strutturare un miglioramento del servizio che sia attrattivo anche verso l’esterno in condizioni serrate di spending review?»
«Resta poi da notare che la chiusura avrà anche una ricaduta negativa sotto l’aspetto occupazionale, togliendo posti di lavoro a chi opera in quella sezione distaccata; risultano 3 i posti di lavoro che si andrebbero a perdere. Come Gruppo Consigliare di minoranza Primavera nella giornata del 13/01/23 ha ritenuto opportuno fare richiesta ufficiale di convocazione al Sindaco per un consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza e specificatamente in presenza (attualmente i consigli si svolgono online su piattaforma Zoom) per trattare l’argomento, dando la possibilità a tutti i soggetti interessati, genitori, ente, amministrazione e l’intera popolazione di esprimere la propria posizione su una scelta così strategica e delicata per tutta la comunità di Cocquio Trevisago e il territorio limitrofo».
(immagine di repertorio)
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