Gli elementi emersi nel processo serviranno per punire i responsabili dello stupro sul treno

Il giorno dopo la lettura della sentenza c’è aria di ripartenza delle indagini dopo i fatti del dicembre 2021

polizia procura varese

“Sviluppi investigativi”, “elementi da verificare per accertare le responsabilità”. Parole che si percepiscono nell’aria all’ultimo piano di palazzo di giustizia a Varese dopo la sentenza di assoluzione dei due giovani accusati per oltre un anno di essere i responsabili dello stupro sul treno e della violenza sessuale avvenuta nella sala d’aspetto di Venegono Inferiore, sempre il 3 dicembre 2021.

Gli elementi emersi nel dibattimento, proposti dalle difese e parimenti raccolti dalla Procura rappresentano la sintesi del lavoro delle parti nel processo. Una sorta di approccio a parti inverse però, che ha dato frutti che sono la sintesi di questo lavoro. La difesa ha compiuto indagini difensive; quindi più che a dover indagare sui responsabili dei reati, gli avvocati Andreetti e Bascialla avevano come obiettivo quello di escludere dalle responsabilità penali gli imputati loro clienti.

La magistratura inquirente ha per contro raccolto elementi indiziari partiti dalle indagini ma non si è fermata a quelli dal momento che quanto emerso dal processo ha evidenziato ulteriori elementi che possono portare a sviluppi investigativi.

Svelare le carte è giustamente vietato dalla legge, anche se il processo è pubblico e la conferma delle generalità di due soggetti che potrebbero avere una forte astinenza coi sospettati è giunta solo pochi giorni fa dalle autorità consolari marocchine; i nomi, peraltro emersi durante le ultime fasi dibattimentali, non verranno qui ripetuti.

Ma è chiaro che da lì sia logico pensare ad una ripartenza delle indagini che vedono uno dei due uomini avere come ultima residenza la provincia di Salerno, mentre l’altro risulta irreperibile. Un tempo si sarebbe pensato con facilità all’iconica immagine della ricerca di un ago in un pagliaio. Oggi, in un mondo fatto di riconoscimenti facciali e intelligenza artificiale, potrebbe solo essere una questione di tempo.

L’imprimatur a questa nuova fase è stato dato ieri l’altro con la sentenza di assoluzione dei due imputati per non aver commesso il fatto.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Marzo 2023
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