“Così mi fai male”: i viaggiatori sentirono lo stupro sul treno di Venegono

Le ricostruzioni offerte in aula a Varese e davanti al Collegio nel corso del processo per violenza sessuale avvenuto sul treno Saronno-Varese. Solo all’arrivo in stazione però ci si rese conto di quanto fosse accaduto nel piano superiore della carrozza

Generico 21 Nov 2022

«È corsa verso di noi, agitata e ci ha detto di essere appena stata violentata da un marocchino». È la sera del 3 dicembre 2021, un venerdì quando una ragazza sul vagone inferiore del treno in direzione Varese sente dei rumori, «era come un litigio di due persone. Poi ad un certo punto ho sentito una voce femminile che diceva “mi stai facendo male”. Io e un’altra passeggera ci siamo guardate».

Sono le ricostruzioni offerte in aula a Varese e davanti al Collegio nel corso del processo per la violenza sessuale avvenuta lo scorso 3 dicembre sul treno Saronno-Varese per il quale sono imputati due giovani, Anthony Fusi Mantegazza ed Hamza Elayar, che vennero arrestati con decreto di fermo in meno di 48 ore ore dai fatti.

Oggi, giovedì 24 novembre, i due erano in aula nella gabbia, ma non sono stati riconosciuti dalla viaggiatrice sentita alla quale passarono di fianco due persone, due giovani, uno con la bici e l’altro con la stampella, considerati gli autori della violenza sessuale. Anthony Fusi Mantegazza ed Hamza Elayar non sono stati riconosciuti neppure dal capotreno che a convoglio giunto alla stazione di Venegono Inferiore fu il primo a soccorrere la ragazza poco più che ventenne, violentata nel piano superiore della carrozza. Al capotreno così come alla viaggiatrice sono stati anche mostrati gli album fotografici che racchiudono i ritratti di alcuni sospettati, ma non è avvenuto alcun riconoscimento ufficiale.

La difesa di Fusi Mantegazza (avvocati Monica Andreetti e Mauro Straini) a margine dell’udienza ha nuovamente sottolineato gli elementi che scagionerebbero il loro assistito: diverso colore della giacca e foggia degli occhiali, oltre al posizionamento del telefono attraverso il tracciamento Google al momento dei fatti. La prossima udienza è prevista per il 15 dicembre, mentre la sentenza è attesa all’inizio dell’anno nuovo.

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Pubblicato il 24 Novembre 2022
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