Infermiere di famiglia: la sanità a domicilio compie un anno ma è ancora presto per fare bilanci

Sono 36 gli infermieri che operano in quattro case della comunità. Presi in carico 1474 utenti

Quasi 1500 pazienti seguiti in casa proprio dall’infermiere di famiglia. È il bilancio di un anno di attività della nuova figura sanitaria introdotta dalla riforma e avviata dall’Asst Sette Laghi in quattro case di comunità: Arcisate, Laveno, Tradate e Varese.

1474 PAZIENTI SEGUITI IN UN ANNO

L’efficacia di questa nuova presa in carico nella sanità lombarda è ancora da valutare, però. Dei 1474 utenti seguiti dagli infermieri di famiglia, solo 190 ( il 13%) sono stati segnalati dai medici di medicina generale mentre altri 592  sono arrivati su indicazione dei Case Manager ospedalieri per il percorso di dimissione protetta o dagli specialisti ospedalieri. A questi si aggiungono 692 casi di persone che si sono autopresentate al PUA ( il punto di accesso unico).

ANCORA PRESTO PER VERIFICARE L’EFFICACIA IN TERMINI DI RIOSPEDALIZZAZIONE

L’esperienza fatta fino a oggi non consente ancora di trarre informazioni circa la riospedalizzazione degli stessi pazienti e quindi la pressione su PS e ospedali: « Le attività svolte dagli IFeC – spiega l’Asst Sette Laghi – stanno permettendo la raccolta di una mole considerevole di dati di natura epidemiologica, sanitaria e sociale: l’analisi di questi dati risulta complessa e articolata e gli infermieri di Famiglia e Comunità, in accordo con la Direzione Sociosanitaria, stanno lavorando alla creazione di strumenti che permettano un’analisi puntuale sia delle patologie prevalenti che del tasso di readmission dei cittadini».

COMPITI E RUOLI DEGLI INFERMIERI DI FAMIGLIA

Al momento quindi si è ancora in una fase di studio:  gli IFeC hanno trascorso quasi settemila ore al telefono, per quasi 21mila telefonate, sono stati impegnati in più di 7.000 visite domiciliari e in circa 500 appuntamenti fissati al rispettivo Punto Unico di Accesso (PUA).Le attività spaziano dalla valutazione multidimensionale dei cittadini all’attivazione dei servizi afferenti alla rete sociosanitaria territoriale, dai colloqui per la valutazione del burden del caregiver all’organizzazione di eventi volti a promuovere la salute di famiglie e comunità. Non si occupano di attività prestazionali e il tempo medio degli accessi domiciliari si attesta indicativamente a 1 ora. 

Nel dettaglio, a Tradate la squadra degli Infermieri di Famiglia è in servizio dalla metà di febbraio del 2022 e ha preso in carico 430 persone, ad Arcisate e Laveno dalla metà di marzo 2022 e i pazienti sono stati rispettivamente 511 e 422,  a Varese dalla fine del 2022 e i pazienti sono stati 111.

La squadra al momento si compone di 36 professionisti, infermieri appositamente formati per questa nuova funzione che rappresenta uno dei cardini della sanità del futuro: 11 sono in servizio a Tradate, 8 ad Arcisate, 9 a Laveno e 8 a Varese.

ALLEVIARE LA PRESSIONE SUGLI OSPEDALI

«E’ un investimento lungimirante quello che la nostra Azienda sta facendo in questo servizio, recependo le indicazioni della Riforma Sociosanitaria lombarda e del DM77/22 – commenta il Direttore SocioSanitario di ASST Sette Laghi, Barbara LampertiLa carenza di infermieri a livello nazionale è nota e rappresenta una delle grandi criticità di questo momento storico per tutte le Aziende sociosanitarie. Non è facile riuscire a destinare alcuni dei nostri infermieri a questo nuovo servizio, ma  la pandemia ha insegnato che dobbiamo rafforzare l’offerta sociosanitaria territoriale, per rispondere più e meglio alle esigenze di salute dei cittadini ed alleviare la pressione sugli ospedali.  L’evoluzione del Polo Territoriale non è solo una necessità assistenziale, ma anche organizzativa: lo sforzo per farlo decollare è giustificato dalle ripercussioni positive che, in misura crescente nel breve, medio e lungo periodo, offrirà anche al Polo Ospedaliero, quello che assorbe attualmente la pressione più forte».

Nei mesi scorsi, gli effetti sui pronto soccorso non si sono visti: mesi molto difficili, a volte drammatici, hanno caratterizzato soprattutto l’autunno dei PS di Varese e di Tradate. L’investimento sulla sanità territoriale è ancora agli inizi ma è chiaro che servono risorse, soprattutto professionali.
Il problema degli infermieri è importante: l’Asst Sette Laghi ha una carenza di circa 150 figure. L’ultimo bando ha visto l’adesione di 35 concorrenti di cui 20 erano già assunti con contratto a tempo determinato.

Alle quattro Case di Comunità già attivate e in fase di potenziamento, entro l’estate se ne aggiungerà una quinta, quella di Sesto Calende, individuata come Casa di Comunità Hub rispetto alla sede spoke che sarà attivata ad Angera tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2024.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 13 Marzo 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.