Aggredì il coetaneo a Besozzo per rapinarlo: il tribunale dei Minori decide per la messa alla prova
I fatti riguardano l'aggressione in strada di un ragazzo cui venne sottratto il portafogli. In corso a Varese il processo che vede imputato lo zio di uno dei due ragazzini, il secondo dei quali comparirà dinanzi al giudice a novembre

Incensurato, e con una difficile situazione famigliare: per non rovinare la vita ad un minore accusato di reati pesanti quali la rapina aggravata e la tentata estorsione il tribunale per i Minorenni di Milano (foto) ha optato per la «messa alla prova», istituto che viene abbinato solitamente all’immagine dell’adulto in giacca e cravatta che finisce dinanzi al giudice, ma che invece vede la sua genesi proprio nell’ambito della giurisdizione minorile: alla fine del programma – di solito un percorso prestabilito e concordato con la magistratura – il giudice stabilisce l’esito della prova ed estingue il reato.
È quello che sta succedendo ad uno dei due minori accusati di aver rapinato un coetaneo nel dicembre 2020 a Besozzo e di aver poi tentato, in concorso con lo zio maggiorenne, di aver messo in piedi anche un’estorsione: «So chi ti ha preso il telefono, se mi porti 200 euro te lo ridiamo», è il tono dei messaggi arrivati alla vittima, secondo l’accusa inviati dallo zio di uno sei due ragazzini.
L’uomo come si diceva è in questi mesi a giudizio ma il suo avvocato Oskar Canzoneri giura che si è trattato di un equivoco: sarebbe stato il nipote, minorenne, ad aver approfittato del suo cellulare durante la notte, mentre lo zio dormiva, per mandare messaggi minatori al profilo instagram della persona rapinata, che, sebbene senza telefono, si collegava al social dalla piattaforma pc.
Così, mentre l’iter processuale al Collegio di Varese è in corso, ne corre in parallelo uno al tribunale dei Minori di Milano dove figura anche il secondo baby imputato, difeso dall’avvocata Monica Andreetti: nell’ultima udienza è risultato che i servizi non avevano predisposto il programma di messa alla prova, quindi è stato disposto il rinvio a novembre per la valutazione del programma in parola.
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