Un albero di legalità e impegno: i bambini di Santo Stefano ricordano le vittime di mafia
Nella data del 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, una bella iniziativa alla scuola Cantore, nel segno della consapevolezza fin da piccoli

“Gli uomini passano, ma le idee restano”. Con queste parole i bambini della scuola G. Cantore di S.Stefano facente parte dell’IC Galvaligi di Solbiate Arno, insieme ai loro docenti, hanno voluto ricordare e commemorare oggi, 23 maggio 2023, le stragi di mafia, la morte di Falcone e della sua scorta.
Hanno scritto pensieri, hanno riflettuto, hanno avuto momenti di dialogo e conversazione con i propri insegnanti, hanno creato cartelloni e disegni, hanno appeso i propri lavori fatti a mano sull’albero antistante l’ingresso del plesso, sulle note della canzone di Rino Gaetano “Ma il cielo è sempre più blu”.
Perché? Perché quelle parole sono una lama nel cuore, sono parole forti, sono parole indelebili che se ben attaccate all’ “albero” possono germogliare, se annaffiate dal seme della conoscenza e del rispetto possono contribuire a una nuova primavera di valori.
La presenza di un albero a scuola che ricorda “l’Albero di Falcone” di Palermo concorre così a sensibilizzare gli studenti sul tema dell’impegno sociale per la legalità: intorno alla pianta del giudice Falcone dopo la strage di Capaci il 23 maggio del 1992, iniziarono a essere affissi spontaneamente dei foglietti con messaggi, lettere, disegni. Essi portano il segno di tutto quello che i cittadini di Palermo hanno vissuto all’indomani della strage: il sentimento di dolore, di rabbia e disperazione a cui si sono aggiunti poco per volta anche messaggi di speranza e di manifestazione a voler continuare la lotta e i sogni di Falcone. Quell’albero è diventato un simbolo non solo per i palermitani che si impegnano nella lotta contro la mafia, ma per tutti coloro che, in Italia e nel mondo, a questa lotta si uniscono, così come questi bambini e questi insegnanti.
“Quell’albero è segno dell’impegno e della resistenza civile. Porta con sé l’idea di forza e saggezza. Sotto un albero ci si può sentire al sicuro così come la Costituzione ci protegge garantendo quei diritti che ci permettono di essere noi stessi nella vita con gli altri senza alcuna discriminazione.
Pertanto il seme della legalità può essere paragonato a quello di una pianta: va protetto dalle avversità, nutrito e curato affinché germogli e si radichi crescendo anche nei terreni più aridi”.
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