A Cassano Magnago un gruppo di ventenni è “custode” di una villa del Settecento
È una bella storia di fiducia e di responsabilità: il gruppo che frequenta gli spazi di studio a Villa Oliva si rinnova di anno in anno e ora si costituisce in associazione. “Un porto sicuro da cui prendere il largo”

“Non vivete una vita da divano, fate vita comunitaria”. E a Cassano Magnago questo invito ha creato una bella esperienza: da sei anni un gruppo di ventenni anima Villa Oliva, una villa settecentesca che ospita dal 2017 una aula studio frequentatissima. E ora quel gruppo di ragazzi la gestirà direttamente, con un’associazione costituita allo scopo, dopo un periodo di stop.
La storia è partita nel 2017, grazie all’associazione “In viaggio sulla loro scia”, nata da un evento tragico (la morte di Alessandro e Stefano) e diventata luogo di relazioni, di amicizia e impegno.
Davide Giani è il papà di Alessandro, ma è stato anche un po’ un papà di tanti ragazzi passati da Villa Oliva e oggi passa la mano a loro: “I ragazzi è da settembre che fanno tutto, da allora il mio compito è stato solo controllare i turni di chi apriva e chiudeva. Dovevo capire se si assumevano la responsabilità fino in fondo: vi assicuro che mi è cresciuta la certezza che ce la possono fare”.
Luca Deveronico è il portavoce del gruppo di ragazzi, “sono onorato per la fiducia che ci è stata data”. Spiega che “la bellezza della villa e del parco riescono a rendere migliore lo studio, quasi piacevole”. E infatti “in tanti vengono a studiare qui da altre città, Gallarate, Busto, Rescaldina, Somma, posti a cui certo non mancano di luoghi di ritrovo”.

“Questo percorso durato qualche anno è stato seguito da Davide che si è fatto carico di aiutare i ragazzi, che hanno pian piano iniziato a costruire il loro mondo qui dentro” ha aggiunto Alessandro Passuello, assessore all’istruzione. “Questa è una delle cose che ricordo con più contentezza, perché ci ho creduto” ha aggiunto Nicola Poliseno, l’ex sindaco che anni fa ha deciso di rompere le resistenze e i timori. “Ci è voluto per rompere il meccanismo, concedere un bene così prezioso a ragazzi giovanissimi”.

C’è tanto entusiasmo tra i ventenni, in loro la giusta dose di responsabilità, la fiducia negli adulti che hanno lasciato spazio ai ragazzi. Non è la “generazione degli sdraiati”: se si dà fiducia si costruisce partecipazione.
”Grazie villa, sarai sempre un porto sicuro da cui prendere il largo”.
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