I volontari a pelo d’acqua che vegliano sui grandi eventi del canottaggio

Sono gli specialisti della Sogit, l'associazione che si occupa soccorso in acqua, pronti a intervenire in caso di malori e problemi degli atleti durante e dopo le gare

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I partecipanti alla grandi manifestazioni di canottaggio internazionale e nazionale della Schiranna possono remare tranquilli. A vegliare sulla loro sicurezza c’è infatti un nucleo di volontari specializzati nel soccorso in acqua, pronto a muoversi in caso di bisogno.

Sono le ragazze e i ragazzi della Sogit (Soccorso dell’Ordine di San Giovanni in Italia) che da anni collaborano con Varese Rowing per assicurare il pronto intervento a pelo d’acqua. L’associazione, che ha la propria sede lombarda a Gaggiano a sud-ovest di Milano, ha supportato le regate della Coppa del Mondo dei giorni scorsi (da venerdì 16 a domenica 18 giugno) con una decina di volontari e quattro mezzi tra gommoni e moto d’acqua.

«La nostra associazione è riconosciuta da Regione Lombardia e dal Ministero della Sanità – spiega il presidente Carlo Bianco – e si occupa di attività di protezione civile e soccorso nautico, anche grazie ad alcune unità cinofile che però non utilizziamo per le gare di canottaggio». In questo caso la procedura prevede infatti l’uso di moto d’acqua provviste di barella che, in caso di bisogno, si avvicinano alle imbarcazioni per soccorrere e prelevare l’atleta in difficoltà.

«Quando sono necessari questi interventi, affianchiamo la barca il più possibile con manovre studiate appositamente, sganciamo lo sportivo e se necessario lo spostiamo sulla barella per portarlo a riva – spiegano lo stesso Bianco e Giovanna Barban – Di solito in questo genere di manifestazioni remiere capita di intervenire al termine della regata perché alcuni atleti sono sfiniti o hanno problemi per il troppo caldo».

Fortunatamente, durante la tre giorni di Coppa gli interventi sono stati molto limitati. «L’unico rilevante è stato effettuato domenica mattina quando un’atleta danese del pararowing non era più in grado di remare dopo il traguardo». I volontari della Sogit ìin questo caso hanno trainato la barca al pontile senza però sbarcare sulla barella la ragazza. Lo scorso anno, in occasione dei mondiali giovanili (under 19 e under 23) i soccorsi sono stati più frequenti: «Una quindicina di interventi al giorno – conferma Bianco – con i picchi in occasione delle finali quando lo sforzo è massimo. Ci fu anche un “codice rosso” che per fortuna non ebbe conseguenze gravi».

Al termine delle regate varesine, personale e mezzi della Sogit tornano a Gaggiano in attesa delle prossime chiamate. «Ci troverete anche sul Lago Maggiore – concludono i responsabili – grazie all’accordo nazionale con la Capitaneria di Porto». Oppure alle gare di canottaggio, perché la loro presenza è fondamentale.

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Giugno 2023
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