“Qui in Romagna la lotta contro il fango dei volontari della Protezione Civile lombarda”
Il racconto di Rosalba Altieri, coordinatrice del Gruppo Intercomunale di Protezione Civile Valtinella partita giovedì 1 giugno per Bagnacavallo e Sant’Agata, le zone del Ravennate colpite dall’alluvione di inizio maggio
«C’è fango ovunque che si sta compattando col sole ed è difficile da eliminare. La forza del fiume che ha rotto gli argini ha riempito di acqua tutto». Sono queste le parole a fine missione di Rosalba Altieri, coordinatrice del Gruppo Intercomunale di Protezione Civile Valtinella partita giovedì 1 giugno per Bagnacavallo e Sant’Agata, le zone del Ravennate colpite dall’alluvione di inizio maggio. Qui il Lamone ha spaccato gli argini ed è entrato dappertutto, nelle case, nelle fattorie, nei frutteti, lasciando dietro di sè distruzione, desolazione e morte.
«In queste zone ha operato la protezione civile lombarda con i suoi volontari, quasi mille in tutto da Varese, Sondrio, Como, Milano, Parco Ticino e altri gruppi della Lombardia – spiega Rosalba Altieri -. Io mi sono occupata del coordinamento e della segreteria con un altro funzionario. I volontari hanno svolto diversi compiti da metà maggio, quando sono stati inviati in queste zone: ora ci si concentra sul liberare dal fango il più possibile, non è facile perché si è solidificato. Ci sono ancora zone con tanta acqua, qui vicino c’è una specie di lago e sotto sei metri c’è quello che resta di un ristorante: è stato realizzato un canale per far defluire l’acqua. C’è materiale abbandonato e inutilizzabile portato fuori dalle case che piano piano i volontari rimuovono, le strade, i tombini e i marciapiedi da pulire, cortili invasi da acqua e fango».
Tra le cose che più colpiscono ci sono i campi, i vigneti e i frutteti, ricoperti di fango: «La forza dell’acqua ha trascinato addirittura le auto fin dentro i filari, distruggendo tutto sul suo cammino – prosegue il racconto -. Dalla provincia di Varese ci sono volontari al lavoro a Sant’Agata, dove la situazione è ancora più complicata. Poi arriveranno altri contingenti. Si stanno anche ricostruendo i muri di fianco ai binari della ferrovia per permettere di riprendere il traffico in sicurezza. Per ripristinare tutto ci vorrà del tempo».
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