Sicurezza in condominio. Quando la qualità della vita passa attraverso il “sentirsi al sicuro” nello stabile in cui si vive

“Si pregano i signori condomini di chiudere il portone d’ingresso…senza sbatterlo”.  Quante volte ci è capitato di leggere un simile avviso entrando in un edificio condominiale?

Vivere in condominio è anche questo, apporre un cartello che inviti le persone a chiudere il portone in modo da salvaguardare la sicurezza dello stabile dall’ingresso di estranei e malintenzionati. Ma il cartello rappresenta solo l’occasione per affrontare un tema sempre più attuale che è quello della sicurezza negli edifici.

Troppo spesso nei condomini le zone comuni vengono vissute come semplici zone di passaggio, eppure la loro messa in sicurezza è fondamentale a tutela dell’incolumità dei residenti e di chiunque vi transiti per motivi di lavoro e non.

Responsabile della sicurezza delle parti comuni è l’amministratore di condominio, il quale deve effettuare i controlli previsti dalla legge e verificarne la corrispondenza ai criteri tecnici di sicurezza.  In assenza di amministratore, negli stabili con meno di otto condòmini, può essere nominato un soggetto disponibile a svolgere le sue veci, il quale diventa responsabile del rispetto delle norme contenute nel D.Lgs. 81/08.

Quali sono, però, gli interventi da attuare per rendere i condomini più sicuri e quali sono le responsabilità in capo all’amministratore?

Innanzitutto si deve considerare il condominio al pari di un vero e proprio luogo di lavoro e pertanto configurarsi come un’azienda con a capo l’amministratore di condomino, il quale assume il ruolo del datore di lavoro. La normativa di riferimento è da ravvisare nel “Testo Unico sulla sicurezza” (Decreto Legislativo 81/2008), il quale prevede una serie di disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Disposizioni che vanno dall’attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del condominio in tutte le sue parti (spazi comuni esterni, canna fumaria, tetti, affacci esterni, cancelli e portoni, cortili, facciate, mura e scale), al rispetto delle norme di sicurezza degli impianti a gas, al controllo della sicurezza di impianti elettrici e tecnici condominiali. Oltre alle norme sopra citate, dal 1 luglio 2022 è divenuto obbligatorio posizionare, in aree facilmente raggiungibili e nei punti più critici, un estintore nelle parti comuni degli edifici, andando a rispondere anche alla necessità di essere in regola con le norme di tutela antincendio.

Le spese per la messa in sicurezza del condominio dipendono dal tipo di intervento che si deve svolgere e sono a carico di tutti i condòmini. Se i lavori sono volti alla conservazione delle parti comuni dell’edificio e alla tutela dell’incolumità delle persone che transitano al suo interno, i costi vanno ripartiti tra i condòmini sulla base delle quote millesimali.

La sicurezza di un edificio è prerogativa di tutti i condomini nessuno escluso e nel contempo questi hanno l’onere di vigilare sull’operato dell’amministratore di condominio e verificare che tutti gli obblighi a suo carico vengano espletati correttamente.

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