Una grande festa per inaugurare la “casa-albergo” della Magari Domani Onlus di Gazzada
Oltre trecento persone, il presidente Fontana e la deputata Maria Chiara Gadda al taglio del nastro della nuova sede in via Italia Libera
È stata una lunga giornata di festa, aperta con il taglio del nastro nella nuova sede in via Italia Libera e proseguita con il pranzo e la serata musicale. Quasi 300 persone hanno partecipato all’inaugurazione dello spazio ristrutturato da Magari Domani Onlus, l’associazione di Gazzada Schianno che si occupa dei ragazzi con disabilità, cercando di renderli indipendenti ed autonomi.
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La storia della Magari Domani Onlus l’abbiamo raccontata qui : è una realtà in espansione che oggi accoglie e segue 75 persone, tra ragazzi e adulti. La cooperativa ha acquistato una piccola struttura alberghiera, ormai dismessa, nel cuore di Gazzada, la Posta Vecchia, e l’ha trasformata radicalmente realizzando 6 camere da letto e un bilocale oltre a spazi comuni, una sala polifunzionale con cucina. La struttura è proprio destinata all’autonomia potenziale di ragazzi con disabilità intellettiva e sensoriale medio-lieve tra i 18 e i 45 anni. Il progetto è stato finanziato da Fondazione Cariplo ed ora è ufficialmente partito.
All’inaugurazione erano presenti, oltre ai genitori dei ragazzi che partecipano alle attività della cooperativa, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Varese, Davide Galimberti, il sindaco di Gazzada Paolo Trevisan, e Maria Chiara Gadda, membro della Camera dei deputati della Repubblica Italiana.
“Alla Magari Domani ONLUS sabato 3 giugno è stato un meraviglioso giorno di inaugurazione e di festa – ha scritto la parlamentare in un post facebook -. Vi ho già parlato di questa cooperativa sociale, che insieme alle storiche attività sociali, l’inserimento lavorativo, la radio, ora ha messo in campo un progetto di dopodinoi (o meglio “durante noi”) a Gazzada. Un vecchio hotel riprende vita e diventerà casa per persone con disabilità . C’è dietro una nuova concezione dell’abitare, diversa rispetto a quella di strutture residenziali dove molte persone con disabilità si trovano a vivere quando i familiari non ci sono più o non sono più in grado di seguirli. Questo è un luogo dove ciascuno potrà trovare la sua autonomia, vivere secondo i propri gusti e desideri grazie alla presenza degli educatori, dei familiari stessi che ne condividono il percorso, e della tecnologia perché ogni ambiente è sicuro e impostato con la domotica. Oltre alle stanze e ai luoghi di vita comune, c’è un appartamento molto interessante. Un appartamento vero, arredato con gran gusto, dove la persona con disabilità riceverà i propri familiari. Magari a cena, magari per una merenda. Capita a tutti noi, una volta abbandonato il “nido domestico” di invitare i propri genitori, è un modo reciproco per tenere vivo il legame ma anche per percorrere ciascuno la propria strada. Deve poter valere anche per le persone con disabilità, ospitare e non solo essere ospiti. Certo non è un percorso facile, anche per le famiglie. Immagino i tanti sentimenti in gioco, la paura dell’incerto e dei limiti del proprio ragazzo, il piacere di scoprire opportunità mai viste prima. Anche questo percorso di consapevolezza sarà condiviso con gli operatori, prima di entrare in casa c’è infatti una sorta di salottino dei dubbi e delle aspettative da condividere con i familiari. Complimenti al presidente Cristiano Caravà, a Andrea Avila, agli educatori, alle famiglie, e a tutte le imprese che hanno dato una mano per rendere questo luogo bello e funzionale e…”magari domani” ci vedremo per nuovi progetti ed inaugurazioni”.
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