Cinque anni fa il crollo del Ponte Morandi, Mattarella: “Genova ha mostrato grande forza ricostruttiva”
Le parole del Presidente della Repubblica nel quinto anniversario della tragedia che comportò 43 vittime. "Il nuovo Ponte San Giorgio simbolo di ripartenza"

Il 14 agosto 2018 il crollo del Ponte Morandi scuoteva Genova e l’Italia intera. Sono passati cinque anni da quella tragica vigilia di Ferragosto in cui persero la vita in 43 persone a causa del cedimento della pila 9 che diede inizio al collasso dell’intera infrastruttura.
Nei giorni e nei mesi immediatamente successivi al disastro, tutto il Paese si strinse in un abbraccio di solidarietà e beneficenza ai parenti della vittime, operatori della piattaforma ecologica sottostante e viaggiatori a bordo delle proprie macchine. Tra questi anche una famiglia di Oleggio “risucchiata” dal crollo mentre transitava sul viadotto, che sarebbe stato demolito l’anno seguente per fare spazio a un nuovo ponte.
A sostituire oggi il ponte costruito tra il 1963 e il 1967 da Riccardo Morandi è il nuovo Ponte San Giorgio, realizzato su disegno di Renzo Piano e inaugurato il 4 agosto 2020, a distanza di due anni dal crollo.
Mattarella: “Mobilità in sicurezza un diritto ineludibile dei cittadini”
«Il crollo del Ponte Morandi a Genova – commenta il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giorno del quinto anniversario – ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere ad un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza».
«Nel quinto anniversario del crollo, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile. Una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l’imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell’Italia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini.
“Nuovo ponte simbolo San Giorgio di ripartenza”
«Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto – conclude Mattarella -. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni. Con il sostegno del Paese intero, Genova ha saputo mettere in campo una grande reazione civile, che è divenuta forza ricostruttiva. Il nuovo Ponte San Giorgio ha saputo essere un simbolo di ripartenza e di efficace collaborazione tra istituzioni ed espressioni della società. Un risultato importante che dimostra ancora una volta come l’Italia sappia affrontare le sfide più difficili dando il meglio di sé nell’unità».
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