Confiscate in Ticino, restituite alla Cina. Il “viaggio di ritorno” delle opere perdute
Sono cinque i beni culturali restituiti da Berna all’ambasciatore di Cina in Svizzera Shihting Wang. Provengono da procedimenti penali portati a termine nei cantoni di Basilea Città e Ticino

Oggi a Berna la direttrice dell’Ufficio federale della cultura della Svizzera, Carin Bachmann, ha consegnato all’ambasciatore di Cina in Svizzera Shihting Wang cinque beni culturali cinesi. Gli oggetti sono stati confiscati nel corso di procedure penali cantonali alcune delle quali hanno avuto luogo in Canton Ticino. La restituzione si iscrive nell’attuazione della legge federale sul trasferimento internazionale dei beni culturali (LTBC) e riguarda una piccola statua equestre della dinastia Han, un grande vaso vinario Cizhou, una coppia di statuette di cavalli della dinastia Tang e una moneta della dinastia Yuan.
I cinque oggetti sono stati confiscati nel corso di diverse procedure penali nei Cantoni di Basilea Città e del Ticino e successivamente consegnati alla Confederazione. La restituzione si iscrive nell’attuazione della legge federale sul trasferimento internazionale dei beni culturali (LTBC), che attua la Convenzione UNESCO del 1970 concernente le misure da adottare per interdire e impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali. Quanto avvenuto oggi sottolinea l’impegno comune della Svizzera e della Cina ad applicare la Convenzione UNESCO e a contrastare il traffico illegale di beni culturali. Operazioni simili hanno avuto luogo nei mesi scorsi come nel caso della “cabeza clava”, una statua da 200 chili restituita dalla Svizzera al Perù. In passato all’Italia erano invece stati restituiti dei reperti tra cui una brocca, un recipiente per balsamo, una ciotola con piede e frammento di un busto femminile in terracotta risalenti all’epoca della Magna Grecia.
Con questa legge la Confederazione intende fornire un contributo al mantenimento del Patrimonio culturale dell’umanità e impedire il furto, il saccheggio e l’importazione ed esportazione illecite dei beni culturali.
Il caso della “cabeza clava”, una statua da 200 chili restituita dalla Svizzera al Perù
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