Viaggio d’amore intorno al mondo
di Abramo Vane

Lei restaurava opere d’arte, lui aveva un negozio d’orefice, e anche se lei fosse stata una cameriera e lui il mangiafuoco nelle feste di paese la storia si sarebbe svolta allo stesso modo, e si sarebbero incontrati su quel ponte… TIMIDAMENTE. E se non ci fosse stato quel ponte, allora si sarebbero incontrati su una spiaggia, o in un ristorante cinese, o nell’anticamera di una toilette… TIMIDAMENTE. A quel tempo lei portava gonne ampie e i capelli a coda di cavallo come tutte le ragazze spigliate e carine. Lui vestiva elegante, sempre, anche quando puliva i vetri del negozio. Lei, è ora di dirlo, si chiamava Carmen ed era nata a Nizza. Lui, Luciano, abitava in una cittadina della provincia di Milano. Si iscrissero, ognuno per proprio conto, a uno di quei viaggi organizzati dove la gente ci va per visitare posti interessanti e per fare nuove amicizie. Quella prima volta erano in Nepal e camminavano con gli altri, una davanti e l’altro più indietro. Carmen si era fatta la coda di cavallo per essere ammirata. Luciano era impeccabile nel suo vestito, e solo portava scarpe più comode. Fu un bel viaggio, lo dissero tutti i partecipanti, e con l’agenzia combinarono per ritrovarsi tre mesi dopo in Messico. Carmen non era cambiata, e ogni mattina si faceva la coda di cavallo. Chissà se lui questa volta l’avrebbe notata? E poi furono in Africa, a Dakar e per le strade del Senegal, e l’anno dopo in India. Visitarono città d’Europa e di tutto il mondo. I viaggi si susseguivano e le persone del gruppo cambiavano. Non loro. Lei adesso portava i capelli lunghi sciolti sulle spalle. Lui, quella sera, pensava di andare con il gruppo a visitare il Museo d’arte moderna. Carmen ci sarebbe stata, non ne perdeva uno. Si trovarono invece su quel ponte, ed era inspiegabile che lei non fosse con gli altri e lui nemmeno. Luciano solo un momento prima era disperato. Non capiva perché non fosse andato al museo, dove di sicuro c’era Carmen, e Carmen rimuginava dentro di sé i motivi per i quali lei non era andata al museo e perché avesse messo il vestito lungo. Si incontrarono su quel ponte di Parigi, o di Edimburgo o di Shangai, che importa? Se non fosse stato quel ponte ci sarebbe stata una spiaggia, o l’anticamera di una toilette, o un ristorante cinese. Si incontrarono. E ci sono tanti modi per gli amanti. Loro s’incontrarono così, TIMIDAMENTE.
Racconto di Abramo Vane (www.ilcavedio.org). 1.- Caldo agosto: quattro racconti d’amore
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