Dopo la sentenza di condanna Lara Comi non si arrende: “Incredula. Impugnerò la sentenza”
L'eurodeputata saronnese è convinta della propria innocenza rispetto alle accuse di corruzione e truffa e annuncia di voler ricorrere in appello
La parola scelta da Laura Comi per commentare la sentenza è “incredulità”. Questa la reazione a caldo, dettata all’Ansa qualche ora dopo l’annuncio della condanna dell’europarlamentare Lara Comi a una pena di 4 anni e 2 mesi di reclusione da parte del tribunale di Milano nell’ambito del processo noto come “Mensa dei poveri”. La dichiarazione rilasciata dall’onorevole Comi dopo la sentenza è stata carica di sorpresa e indignazione: «Tutti gli elementi emersi durante il dibattimento sembravano indicare chiaramente un’assoluzione».
Uno dei punti principali dell’accusa riguardava la presunta corruzione del direttore generale di Afol, Giuseppe Zingale, basata principalmente sulle dichiarazioni dell’amica avvocato Maria Teresa Bergamaschi durante l’istruttoria.: «Queste affermazioni sono state inequivocabilmente smentite da prove concrete, rappresentate dai messaggi WhatsApp recuperati dal telefono dell’avvocato. Durante il processo, l’avvocato Bergamaschi ha dichiarato esplicitamente di non aver mai ricevuto richieste di pagamenti da parte mia, scagionandomi completamente dalle accuse».
Per quanto riguarda l’accusa di truffa relativa all’aumento di stipendio concesso ad Andrea Aliverti, addetto stampa di Comi, «sono stati presentati documenti che attestavano chiaramente le attività aggiuntive svolte da Aliverti, giustificando pienamente l’incremento salariale, una conclusione condivisa anche da un’analisi effettuata da consulenti esperti».
In merito all’altro presunto episodio di truffa, si è sottolineato che gli emolumenti attribuiti al collaboratore Saia Comi sostiene che sono stati oggetto di verifica sia da parte della Guardia di Finanza che dalla Banca d’Italia, e in entrambi i casi è emerso che le somme percepite non sono mai state trasferite in alcun modo all’oeurodeputata: «Addirittura, lo stesso Saia ha dichiarato apertamente durante il dibattimento di non aver mai effettuato alcun versamento a mio favore».
La conclusione della nota rilasciata dall’europarlamentare Comi sottolinea chiaramente l’intenzione di impugnare la sentenza, ritenuta ingiusta, e il suo impegno a combattere in ogni sede possibile per dimostrare la propria innocenza.
Processo Mensa dei poveri, condannata Lara Comi e assolti Paolo Orrigoni e Andrea Cassani
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