Non solo il Red Mamba: tra gli eroi di serata c’è anche Librizzi

Il play varesino trascina la OJM nei momenti peggiori della prima metà di gara, prima che salga in cattedra Nico. Young, prima soddisfazione, McDermott mastino su Bamforth

Openjobmetis Varese - EA7 Emporio Armani Milano

YOUNG 7 – Quella ottenuta a Pesaro non è soltanto la prima vittoria esterna in campionato della Openjobmetis. E’ anche il primo successo in assoluto di James Young da quando, in estate, ha messo piede in Italia. E il buon James, fino a qui tra il deludente e il dannoso, stavolta è stato anche buon protagonista della partita: sfiora la doppia doppia (11 punti, 9 rimbalzi), infila punti pesanti nel pallottoliere biancorosso anche con giocate d’esperienza, resta in campo per oltre 20′ risultando utile quando Brown si autoelimina con i falli.

MANNION 8,5 (IL MIGLIORE) – Un esordio così a campionato in corsa non si vedeva, forse, dai tempi di Larry Micheaux, antico americano che mise 35 punti appena sceso dall’aereo in un derby vinto con Cantù. Nell’ultimo quarto il Red Mamba ricorda l’omologo Black (Kobe Bryant per i meno avvezzi ai soprannomi) dominando letteralmente l’incontro e facendo recitare un lungo “mea culpa” a chi aveva dubitato di lui dopo la serie di palle perse in avvio. Dite la verità: se avete l’abbonamento a DAZN siete già andati a rivedere quegli ultimi 10′ di partita! Regalo perfetto per il vostro, il nostro Natale.
MVP Confident per i lettori della #direttavn con quasi l’88% dei voti.

ULANEO 5 (IL PEGGIORE) – Stavolta il buon Scott non trova il tempo e il modo per farsi apprezzare. Zero punti, due liberi lasciati sul ferro, qualche rimbalzo giusto per non restare a mani vuote, almeno un fallo (su Cinciarini con Varese in bonus) speso nel peggior modo possibile. Stavolta è un “No”.

SPENCER 5,5 – Preso dall’eccitazione del momento, si risolleva un po’ negli ultimi minuti quando fa impennare il dato dei rimbalzi (10 alla fine) e mette a segno una schiacciata che ne certifica la presenza in attacco. Però, certo, fino a quel punto la sua partita è a nascondino, sotto lo standard di Cauley-Stein, con un paio di errori atroci e poco altro. Per fortuna sul finire è arrivato qualche guizzo.

WOLDETENSAE 6 – Imbullonato alla panchina per oltre mezza partita, quando entra in campo non trova la misura del canestro ma partecipa alla costruzione offensiva. 4 assist in 6 minuti: una statistica che basta per scrivere un voto sufficiente.

Mannion fa già impazzire Varese: a Pesaro arriva la prima vittoria esterna

LIBRIZZI 7,5 – Prima di Mannion, c’era Librizzi. Che detta così sembra una frase allucinata e invece aderisce perfettamente alla realtà: quando Nico stava ancora prendendo le misure ai compagni, è stato Matteo a trascinare la squadra nei momenti peggiori. 12 punti, un paio di penetrazioni che meritano di finire tra gli highlight, la giusta durezza dietro, un assist al bacio per Young a fil di sirena, due triple a bersaglio. Anima varesina della squadra: al suo grande estimatore Roijakkers luccicheranno gli occhi.

HANLAN 5,5 – Partecipa alla festa un po’ in disparte: tira meno del solito, non è particolarmente preciso e sembra voler lasciare spazio a Mannion nel finale. Il che è anche una mossa intelligente viste le mani roventi di Nico, ma assomiglia anche a una specie di scarico delle responsabilità. Di certo dovrà imparare a convivere con il play azzurro e con Moretti: se i tre si incastreranno a dovere ne vedremo delle belle. Ma stavolta Olivier è sottotono.

MCDERMOTT 7 – Ci è piaciuto un sacco e per questo lo abbiamo messo nel terzetto in ballottaggio per il premio di MVP (ovviamente conquistato da Mannion). Sean però vuol dire solidità: 3/5 dall’arco, doppia cifra (12 punti) e ben 4 palle recuperate che in una squadra come Varese, pessima in questa statistica, significa un bottino eccezionale. Nel finale c’è lui su Bamforth quando il bomber pesarese si inceppa sul più bello, tra un tiro forzato, uno corto e un’infrazione di passi. Sean non lo molla mai: mastino.

BROWN 6,5 – Primo tempo eccellente, secondo gettato alle ortiche. Il bilancio è per forza di cose positivo, perché nei 20′ iniziali Gabe (con Librizzi) è l’unico a capire che questa Pesaro in area offre ben poca resistenza e protezione del ferro. Tanto che pure un amante del tiro a volo come lui, stavolta si butta anima e corpo sino al ferro. Dopo l’intervallo si rovina da solo con due falli in attacco un po’ fiscali ma tutto sommato fischiabili e al rientro fallisce un contropiede che avrebbe tolto le castagne dal fuoco a Varese con un paio di minuti di anticipo sul 40′.

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Dicembre 2023
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