A Induno Olona le lacrime e i ricordi di tutta la comunità al funerale di Mauro Bregolato

Un dolore palpabile e l’affetto di tantissime persone oggi pomeriggio per l’ultimo saluto a Mauro Bregolato, il 57enne che l’11 gennaio scorso era stato investito in via Jamoretti, poco distante dalla sua officina di gommista, morto dopo 10 giorni in rianimazione a causa delle gravi ferite riportate.

Nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista completamente gremita i familiari, gli amici di una vita e quelli del mondo dei motori con cui aveva vissuto per molti anni la passione del rally ma anche tanti clienti che frequentavano la sua officina e che oggi piangono un uomo di grande professionalità, gentilezza e disponibilità. A testimoniare il lutto di tutta la comunità indunese per la morte improvvisa di Mauro Bregolato anche il sindaco Marco Cavallin con la fascia tricolore.

Sentito e affettuoso anche il ricordo di don Stefano Negri che conosceva bene “Maurone”. Per il suo funerale ha scelto l’episodio della resurrezione di Lazzaro, dal Vangelo secondo Giovanni «un brano del Vangelo che profuma di famiglia, di amicizia e di fede, così come la vita di Mauro e che pone domande profonde». Rivolgendosi in particocolare ai figli Diego e Loris e a tutti i giovani presenti don Stefano li ha esortati a trarre ispirazione dalla vita di Mauro Bragolato «che amava il suo lavoro e la faceva con passione, con la testa e con il cuore. Ed è questa una preziosa eredità che lascia ai figli e a tutti i giovani, chidersi qual è la tua passione? Cosa ti fa battere il cuore e brillare gli occhi? E a tutti noi, che siamo qui così in tanti oggi a salutarlo, resti il ricordo di un uomo buono, semplice e generoso, a cui era facile volere bene così come era facile per lui entrare in sintonia con tutti, in modo semplice, senza fronzoli. Oggi ci consegna questo dono e per non uscire da qui disperati dobbiamo coltivare anche il dono che ci ha dato Gesù, quando ha detto, nel Vangelo che abbiamo letto, “io sono la resurrezione e la vita”. Il dono della speranza».

Emozioni e lacrime alla fine della cerimonia, quando è stata letta una toccante lettera firmata semplicemente Luca, che rivolgendosi direttamente a Mauro ha parlato della sua officina che ora è chiusa, ma che presto riaprirà, senza più il suo “capitano”: «Ciao Mauro, guarda quanta gente c’è qui oggi, ci voleva una chiesa più grande, grande come il dolore che ci hai lasciato, grande come l’uomo che eri e che resterai. L’officina in questi giorni è chiusa e sappiamo bene che non sei d’accordo, ma dirti addio è dura e abbiamo bisogno di spegnere i compressori, di abbassare i ponti, di avere un momento di silenzio. Ma non ti preoccupare, tra poco riapriremo e rifaremo le gomme a tutti i presenti, anche se sarà difficile e strano non vederti davanti all’officina, uscire dal magazzino con le gomme in mano o non sentire i colpi di clacson con cui i clienti che passavano ti salutavano. Averti avuto è stata una fortuna per tutti e questi anni passati con te non si cancelleranno. Eri una persona unica e fantastica».

Un cordoglio unanime che ha unito oggi la comunità nella chiesa parrocchiale, come nei giorni scorsi l’aveva unita sui social, dove enorme è stato il tributo di commozione, speranza e affetto che da Induno, da Varese e da tutta la Valceresio, ha accompagnato i dieci interminabili giorni in cui si attendevano dall’ospedale le notizie di una sua ripresa. Poi la tragica notizia della morte e l’omaggio dei tanti amici davanti alla sua officina, dove oggi campeggia un grande striscione con il saluto dei suoi dipendenti “Vivi nei nostri cuori. Ciao Maurone”.

Emozioni che si sono sciolte in un lunghissimo applauso che ha salutato Mauro all’uscita dalla chiesa.