“Aggredito sulla ciclabile di Varese da un cane libero. Sorvegliate i vostri animali”
L'assalto da parte di due cani pastore è un episodio, per fortuna, raro. Più frequente invece il caso di persone che si trovano faccia a faccia con cani liberi, a passeggio con i loro proprietari. Come ci racconta il nostro lettore

L’episodio dei cani pastore che hanno aggredito due persone sulla ciclabile nei giorni scorsi, è senz’altro un caso particolare che con molte probabilità non si ripeterà. Le greggi d’ora in avanti dovranno stare lontane da luoghi frequentati da persone e i pastori dovranno vigilare meglio sui loro cani.
Più difficile, invece, far rispettare ogni giorno la legge che impone ai proprietari di mettere il guinzaglio ai cani in luoghi pubblici, strade o parchi che siano. E così spesso, molto spesso, sulle ciclabili si incontrano persone a passeggio col proprio amico a quattro zampe, libero, che corre poco più avanti o poco più indietro.
Non sono rari i casi di persone che fanno jogging o che vanno in bicicletta, rincorse da cani e a volte, per fortuna raramente, aggredite. Eppure la legge parla chiaro: tra le indicazioni a livello nazionale troviamo quella che impone l’obbligo del guinzaglio ogni volta che portiamo il cane a passeggio. Solo all’interno delle aree cani, possono essere liberati. L’obbligo del guinzaglio, lungo un metro e mezzo, vale anche quando lo portiamo a fare una passeggiata in montagna o in campagna.
La giustificazione dei proprietari: “Conosco il mio cane, non farebbe del male a nessuno”, oppure, “Quando lo chiamo torna da me” non tranquillizza chi se li trova a pochi centimetri dalla gamba. La legge non ammette deroghe. Episodi come quello che ci racconta il nostro lettore non sono rari. Impossibile pensare che le forze dell’ordine presidino le ciclabili o i boschi. Non resta che sperare nel buon senso dei proprietari.
Il testo della lettera
Buonasera,
vorrei raccontare un fatto che mi è accaduto questa mattina mentre con la mia bicicletta percorrevo il tratto di ciclabile fra il maneggio del Gallione e l’accesso al lago a Bodio. Appena costeggiato il maneggio venendo da Cazzago Brabbia, ho svoltato a sinistra per riprendere il tratto di ciclabile che conduce a villa Baroni, ho notato un’auto bianca posteggiata e un uomo che si apprestava ad aprirla.
Nel mentre ho notato, poco più avanti un cane nero di grossa taglia con una macchia bianca sul collo che annusava sotto a un cespuglio. Appena l’ho superato, si è girato e ha iniziato a rincorrermi abbaiando e ringhiando, tentando di azzannarmi la gamba. Ho iniziato ad urlare e chiedere aiuto, senza fermarmi, ma nessuno mi ha sentito. Allora preso dal panico ho iniziato a pedalare sempre più forte, ma nulla, continuava a starmi a fianco e a tentare di mordermi. Ad un certo punto all’imbocco della ciclabile c’è una curva a gomito, e rischiando di cadere l’ho percorsa a tutta velocità cosi da prendere il successivo rettilineo più forte che potessi. A questo punto probabilmente, il cane, stanco, si è fermato e ho potuto tirare un sospiro di sollievo. Non era un randagio, aveva anche collare e medaglietta al collo. Memore dell’aggressione subita da un podista qualche giorno fa, che si è conclusa in modo ben peggiore, chiedo a chi legge di prestare molta attenzione ai propri animali e a chi dovrebbe vigilare, di vigilare di più. Oggi poteva essere un ennesimo fatto ben più grave. Vi chiedo cortesemente di pubblicare questo mio appello.
Grazie, cordiali saluti
Lettera firmata
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