Concerto, spettacolo teatrale e pubblicazione: Busto ricorda il sacrificio di don Isidoro
Nel 2024 ricorre il 33esimo anniversario della morte del sacerdote, generoso con gli ultimi fino al martirio. Tante le diverse iniziative in città
Sono trascorsi 33 anni dalla morte per assassinio di Don Isidoro Meschi, il sacerdote originario di Merate, che a Busto Arsizio aveva esercitato il suo ministero e fondato la comunità per recupero di tossicodipendenti “Marco Riva”: morì tragicamente per mano di uno dei ragazzi che assisteva.
«Il suo ricordo è ancora vivo e forte tra quanti l’hanno conosciuto come l’eco del bene da lui compiuto attraverso la Comunità, tramite la sua testimonianza da presbitero vicino alla gente nelle parrocchie di San Giovanni e San Giuseppe, nella vicinanza ai giovani attraverso l’insegnamento e la vita d’oratorio, nell’ascolto, nell’accoglienza data a tanti, nella lucida e profonda dimensione culturale e teologica espressa come giornalista e come profondo predicatore».
Nell’approssimarsi della data del 14 febbraio, anniversario della tragica fine, alcune iniziative vogliono perpetuarne il ricordo: nella sera del 13 febbraio 2024 il “Concerto di San Valentino”, a cura degli alunni del Liceo Crespi che ebbe Don Isidoro come docente, mentre mercoledì 14 febbraio nella Basilica di San Giovanni di Busto alle ore 20,45 sarà celebrata una S. Messa di suffragio da don Giuseppe Marinoni.
Le iniziative continueranno anche il 23 febbraio con uno spettacolo teatrale presso il Cinema Teatro san Giovanni Bosco a cura della compagnia Filodrammatica Cittadina “Paolo Ferrari”, il cui incasso verrà devoluto alla Comunità “M. Riva”.
«Questo “prete felice” , come lui stesso si è definito nel suo testamento spirituale, è entrato nella vita di molti e per molti è stato spunto di cambiamento, punto di riferimento forte: la sua tragica morte non ha peró segnato la fine della sua presenza… ancora oggi egli continua ad essere un riferimento importante grazie ai suoi scritti, al suo ricordo, mantenuto vivo dalle testimonianze di chi l’ha incontrato. Il tempo passa e le iniziative si moltiplicano, anche nella speranza di vederlo un giorno giungere agli onori degli altari, per cui l’associazione “Amico di Don Isidoro” ha incaricato un postulatore, I’Avv. Solinas, di seguire il necessario iter: questo non implica il fatto che sia già iniziata la causa di beatificazione di don Isidoro, ma la presenza del postulatore permetterà di delineare meglio il percorso di studio e di approfondimento che si spera possa condurre in futuro ad intraprendere quel cammino di beatificazione tanto sperato da molti».
Tra le ultime proposte una pubblicazione periodica (vedi qui) che verrà diffusa nelle Parrocchie di Busto e di Merate, contenente scritti, testimonianze e notizie.
«Don Isidoro, Don Lolo come era chiamato dagli amici, continua ad essere un fulgido esempio e una figura propositiva ed attuale. L’Associazione “Amici di Don Isidoro” è anche impegnata a raccogliere documenti, foto e testimonianze che riguardano questo sacerdote che possono essere inviate alla casella mail amicididonisidoro©gmail.com»
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