McDermott e Spencer, è una Varese a due cilindri
I due americani sono di gran lunga i migliori in campo della Openjobmetis a Trento. Male i tre "tenori" Mannion-Hanlan-Moretti, Brown senza fosforo
MANNION 5 – Lampo sul primo possesso, poi 39′ e mezzo senza il vero Nico. Si innervosisce, piglia un tecnico, lascia sul ferro tiri facili e tiri difficili, non prende letteralmente mai la misura del canestro di Trento. Tutti si aspettano che, a un certo punto, l’interruttore del Mamba scatti sull’ON, invece a quanto pare i fili stavolta non erano collegati. Bialaszewski lo tiene fuori a lungo nell’ultimo periodo, forse troppo per avere il tempo di ritrovare qualche miracolo.
ULANEO 5 – Importante che ci sia, perché senza di lui il povero Spencer rischia di arrivare al 40′ con la lingua sul pavimento mentre Brown si deve travestire da pivot, scombussolando il resto del quintetto. Però, diavolo, quattro errori su cinque tentativi da dentro l’area, con tanto di un errore imbarazzante che fa passare la voglia ai piccoli di dargli la palla anche quando è libero. Per lottare lotta, prende cinque rimbalzi ma è più quello che sfugge di quello che resta in mano.
SPENCER 8 – Sette su sette al tiro, otto rimbalzi, tre stoppate, due assist e 29 di valutazione. Partita totale nella quale c’è pure un’altra statistica: Skylar finisce con tre palle recuperate contro le “zero” di tutti i suoi compagni messi insieme. Una medaglia ulteriore per il lungo, una “prova” di colpevolezza per l’inefficienza difensiva del resto della squadra. Che dire a Sky? Bravo, bravo e ancora bravo: benedetto il giorno che ti hanno pescato in Messico.
WOLDETENSAE 5,5 – L’impressione è che abbia la consegna di stare in campo senza far danni, provando a stringere le maglie in difesa. E in effetti – mica sempre eh… – è uno dei pochi che prova a limitare l’attacco di Trento con le gambe piegate. In attacco però fa giusto la sponda ai compagni, non sappiamo se per scelta tecnica, per remissione personale, per decisioni prese al computer. Boh. Due punti dalla lunetta e stop.
MORETTI 5 – Il dato che lo inchioda è tutto sulla destra del foglio statistiche: -16 di plus/minus. Con lui in campo, Varese va sotto di brutto. Certo, la colpa è da condividere con gli altri uomini sul parquet, ma il dato cristallizza una sensazione che gli spettatori hanno durante tutta la sera: Moretti in difesa fatica contro chiunque. Quando sembra sull’orlo della cacciata tira fuori due triploni importanti che sono l’ultima speranza per Varese, +3 a 4′ dalla fine, poi però l’ex compagno Mooney lo impallina in diverse occasioni, prendendosi il titolo di migliore in campo e spingendo Trento al successo. Con Moretti che non riesce a limitarlo.
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LIBRIZZI 5 – Stavolta i minuti in campo sono pochi, nei quali Libro prova a stare addosso agli attaccanti ma poi, dall’altra parte, rinuncia a un tiro aperto ributtando la palla ai compagni con pochi secondi sui 24. Peccato grave nel tipo di gioco praticato da Varese.
HANLAN 5,5 – Due quarti buoni, il primo e il terzo, due grami e purtroppo sono quelli in cui con lui, va a fondo anche la squadra. Anche con Mannion in gruppo, gli danno spesso il compito di portare palla ma quando lo fa, rischia di palleggiare a lungo senza creare né per sé ne per gli altri. Male dall’arco (2/9), male in gestione (5 perse), bene a rimbalzo (ben 9) ma se ne fa soffiare un paio sotto al naso da Conti. Troppo in altalena anche se rispetto a Mannion riesce almeno a gonfiare il tabellino.
MCDERMOTT 8 (IL MIGLIORE) – Arrivava da due partite molto faticose al tiro (1/9 a Cremona, 3/10 a Leiden dopo essere stato a 0/7) ma a Trento si sblocca. Imbuca sei triple, ne sbaglia un paio che è costretto a scagliare per non far scadere i 24” e quando non ha la palla in mano si incolla agli attaccanti avversari che via via Bialaszewski gli assegna. Ora tenga calda la mano, perché anche mercoledì e domenica prossimi ci sarà tanto bisogno delle sue prodezze balistiche.
MVP Confident anche per i lettori della nostra #direttaVN
BROWN 5 – Dove serve l’istinto Gabe c’è (10 rimbalzi, due triple frontali, qualche corpo a corpo con Grazulis), dove serve fosforo invece il 44 biancorosso esce dal seminato. Arruffone nel mettere palla a terra, sorpreso qualche volta in difesa, incapace di dare una raddrizzata alle azioni d’attacco biancorosse. Sembra un po’ il Brown appena sbarcato in Europa: troppo poco per le ambizioni della Openjobmetis.
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