Non succede mai nulla, anzi no!
Lo spazio R + S / AK di Varese ospita il progetto con Giulia Bonora curato da Thomas Ba
Lo spazio R + S / AK di vale San Pedrino 4 a Varese, (Riss(e) + Surplace con AnonimaKunsthalle), presenta dal 17 marzo al 30 aprile “Non succede mai nulla: capitolo primo – per terra” con Giulia Bonora, a cura di Thomas Ba. Opening domenica 17/03, dalle ore 17 alle 20.
La provincia è il luogo dove per antonomasia “non succede mai nulla.” Progetti e avvenimenti, anche importanti, rimangono come sommersi in una coltre di nebbia che ovatta ogni possibile risonanza. Le cose accadono, ma in maniera totalmente parallela alla vita quotidiana delle persone e, con il tempo, vengono dimenticate come se non fossero mai successe. non succede mai nulla è il tentativo di portare l’attenzione su dei particolari avvenimenti, culturali e non, che hanno avuto rilevanza nella provincia di Varese. Questo capitolo prende spunto dalle Fornaci Ibis di Cunardo. A partire dagli anni 60’ le Fornaci sono state un importantissimo luogo di incontro per il panorama artistico italiano e internazionale. Grazie all’impegno di Gianni e Giorgio Robustelli, da una piccola realtà provinciale sono passati artisti del calibro di Lucio Fontana, Andy Whorl, Alberto Burri e scrittori quali Hermann Hesse. In questo luogo la lavorazione della ceramica si mischiava a pratiche esoteriche e relazioni amicali senza soluzione di continuità. Se non molti conoscono la storia delle Fornaci, pochissimi sanno che sono ancora un importante sito di produzione, da cui sono passati diversi giovani artisti e artigiani che cercano di creare linguaggi innovativi utilizzando tecniche tradizionali. Tra questi c’è anche Giulia Bonora che ha mosso i suoi primi passi artistici tra le mura di questo luogo e nei boschi che lo circondano.
Il titolo “per terra” non indica tanto un luogo quanto un mezzo, il materiale attraverso il quale le opere vengono realizzate. In un certo senso anche una durata temporale, poiché la terra racchiude in sé tracce di tempi e vite lontanissime (fossili, ossa frantumante, minerali) e anche centinaia di possibili futuri, dal momento che conserva al suo interno tutto il necessario per la vita. Infatti, l’argilla che Giulia Bonora utilizza nelle sue opere è un elemento vivo, che in una forma totalmente diversa contiene molti dei componenti fondamentali del corpo umano. Lavorarci vuol dire confrontarsi con la sua identità, con i limiti e le possibilità che offre. È un faticoso dialogo con la materia in cui l’artista non è un demiurgo, che trasforma in opera la terra inerte, ma un danzatore che asseconda il ritmo ancestrale dell’argilla. Infatti, l’atto di plasmare la materia è un gesto più simile a una danza, in cui ad ogni movimento corrisponde una riposta energetica.
Per arrivare alla ceramica finita è necessaria prima una fase di lavorazione e poi una di cottura. Se la prima assomiglia ad un ballo, la seconda è un momento di attesa e di scoperta; in forno la terra può creparsi o rompersi, è qui che le forme plasmate dall’artista incontrano i possibili futuri contenuti nell’argilla.
Il lavoro scelto per AnonimaKunsthalle, intitolato Con-portamento spaziale, fa emergere chiaramente tutti gli aspetti appena illustrati. L’opera è aggettante, protesa verso lo spettatore, sembra volerlo toccare e assorbirlo nuovamente nel ciclo continuo e materico della terra. Si presenta come un’insieme di frammenti, di parti che si sono accumulate e sovrapposte. È un’immagine modernamente essenziale nella forme, ma anche ancestrale in quanto rievoca le superfici geometricamente frastagliate dei minerali. L’opera si sviluppa nello spazio liminale della porta come una piccola barriera corallina, una forma di vita immobile ma pulsante, che attraversa temporalità cosmiche a noi sconosciute. Un punto di connessione tra passato e futuro che si materializza nella concretezza dura e delicata della ceramica, quasi a voler mostrare al visitatore la continua, anche se impercettibile, evoluzione della terra.
non succede mai nulla:
capitolo primo – per terra
con Giulia Bonora, a cura di Thomas Ba
R + S / AK, Viale San Pedrino 4, Varese
(Riss(e) + Surplace con AnonimaKunsthalle)
Opening domenica 17/03, dalle ore 17 alle 20
dal 17/03 al 30/04/2024 su appuntamento al 3358051151
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