Alta l’adesione allo sciopero del trasporto ferroviario in Lombardia
Lo riporta una nota sindacale a firma di UIL Trasporti e da OR.S.A. Ferrovie: “Necessario creare discontinuità nella gestione dell’azienda che in quasi tutti i settori non ha saputo programmare adeguatamente il trasporto ferroviario"
Rispetto degli accordi contrattuali e condizioni sia legate al lavoro, sia alla qualità dei servizi offerti. È alta l’adesione allo sciopero organizzato dalla UIL Trasporti e da OR.S.A. Ferrovie per la giornata di lunedì 22 aprile. A dare la notizia dell’elevata percentuale di fermate dal lavoro sono le stexsse organizzazioni sindacali in una nota.
«L’alta adesione allo sciopero odierno da parte dei Lavoratori di Trenord, indetto dalla UIL Trasporti e da OR.S.A. Ferrovie, è la chiara dimostrazione di come vi sia la necessità di affrontare in modo serio le problematiche presenti in azienda. Una esigenza non sentita dal Management di Trenord, che dopo diversi scioperi preferisce acuire la conflittualità con i propri dipendenti, creando ulteriori disagi ai pendolari ed a tutti gli utenti del trasporto ferroviario. Notevoli i disagi che subiscono anche i lavoratori di Trenord che, nonostante una forte perdita economica e le grandi pressioni esercitate dai dirigenti aziendali, non smettono di credere nell’esercizio del diritto di sciopero che è ormai l’unico strumento per tutelare i propri diritti. Auspichiamo, come già evidenziato, che le proprietà di Trenord chiedano conto ai vertici societari della mancanza di azioni tese a dirimere il conflitto che perdura ormai da troppo tempo».
«È necessario», continua la nota «creare discontinuità nella gestione dell’azienda che in quasi tutti i settori non ha saputo programmare adeguatamente il trasporto ferroviario, così come non è riuscita a garantire un idoneo servizio all’utenza ed il rispetto degli accordi e dei contratti di lavoro per i propri dipendenti. La percentuale di adesione a metà sciopero è altissima, dimostrazione sono gli innumerevoli treni cancellati, le biglietterie chiuse, le officine e le stazioni deserte, nonostante l’azienda abbia tentato in tutti i modi di comandare il personale anche in violazione della Legge 146/90. Precettazioni illegittime, sbagliate e contrarie alle norme che, in alcuni casi e per colpa dell’incapacità aziendale, hanno portato anche alla soppressione di treni nella fascia di garanzia mattutina», conclude la nota sindacale.
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