“Bottinelli vergiatese” centro nevralgico
Il bocciodromo della società è ormai punto di riferimento per le competizioni
Con il Trofeo Bocciodromo Comunale di Vergiate, la società Bottinelli Vergiatese ha aggiunto un altro anello alla sua catena di manifestazioni che, pressoché ininterrottamente, si attestano nel suo magnifico impianto a quattro corsie.
Vergiate è come un monile incastonato fra il lago di Comabbio e lo snodo autostradale, il che la pone in una posizione invidiabile per un agevole raggiungimento dalle province limitrofe, quasi si trattasse di un HUB aeroportuale, uno scalo dove si concentra la maggior parte dei voli – in questo caso delle manifestazioni boccistiche – in sintonia con il vicino aeroporto della Malpensa. Infatti, nelle gare a settori è sovente prescelto nel processo di suddivisione, come accadrà la prossima settimana con il Memorial Remo ed Elda Passera, organizzato dalla Bocciofila Bederese.
Il Trofeo ha visto la sua suntuosa conclusione venerdì 19, con una serie d’incontri davvero di alto profilo, che vedeva spiccare due nomi prestigiosi, indicati con voto plebiscitario come i naturali favoriti per il successo finale: i due Roberto di Possaccio, Mazzolini e Turuani.
Favoriti di certo, tanto da trovarsi in finale con una rapidità forse superiore alle attese, mentre la selezione della coppia che avrebbe avuto l’onore di battersi con loro per la conquista dell’ambito successo finale, si protraeva attraverso feroci battaglie, disputate punto a punto, ove ogni contendente metteva in mostra, in un ipotetico mercato rionale, il meglio della propria mercanzia, in questo caso di accosti, bocciate di raffa e di volo della migliore qualità.
A conclusione di una semifinale spettacolare, Carera/Rodari della Renese riuscivano a prevalere su Castiglioni/Reggiori della Monte Nudo Brenta, all’alba della mezzanotte, tanto che qualcuno si chiedeva se lo scopo del prolungamento degli incontri fosse la previsione di accedere in seguito a qualche discoteca locale nella quale trascorrere alcune ore notturne dedicate non più alle bocce bensì ai balli più scatenati.
Sarà stato per l’ora avanzata e la lunga attesa, rimane il fatto che i due di Possaccio – fra l’altro preoccupati perché il giorno successivo avrebbero dovuto scendere in campo a Milano per la giornata di campionato contro la rivale storica della Caccialanza, avventura finita non bene per i lacustri che hanno subito l’ennesima sconfitta – che avrebbero dovuto fagocitare con facilità gli avversari, si trovavano in difficoltà per una resistenza inattesa. Sembravano sconcertati – forse anche un po’ irritati per la mancanza di considerazione per il loro rango – da alcune giocate dei renesi, i quali, irriverenti, sciorinavano gli accosti precisi di un Rodari particolarmente ispirato mentre Carera rispolverava con cura il suo repertorio di giocatore completo, alternando bocciate chirurgiche ad accosti altrettanto puntuali e costanti.
Così, a un cero punto, i due “carneadi” si trovano in vantaggio per 8-5: vuoi dire che la contesa vada a concludersi nel modo più inatteso e impronosticabile? Il timore di vincere genera spesso scherzi di notevole entità: una mano sciagurata offriva su un piatto di portata una manciata di leccornie – nel caso quattro punti – e i due campioni si trovavano in testa per 9-8. Non era ancora finita, la battaglia proseguiva, ma alla fine il pronostico era rispettato con il risultato finale di 12-9. Premiazione veloce officiata da un sempre pimpante Enrico Piotti e allo scoccare dell’una di notte tutti in uscita: verso la discoteca?
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