C’è un modo “giusto” per essere genitori? Se ne parla ad Arcisate con la cooperativa Promozione e lavoro
Venerdì 19 aprile negli spazi del refettorio della scuola Bossi di Arcisate la dottoressa Pamela Alberti, e il dottor Eugenio José Stigol presenteranno nuove prospettive per guardare al complesso compito di essere genitori, con l'aiuto di "mappe" per orientarsi nei momenti difficili
Adolescenza, preadolescenza, momenti facili e momenti difficili che succedono nella vita di ogni genitore. Ma c’è un modo “giusto” e un modo “sbagliato” di essere genitori? Come mai ci succede di partire con le migliori intenzioni e finiamo per ritrovarci incastrati in un braccio di ferro continuo con nostro figlio? Sentirsi sfidati da un bambino o un adolescente non è affatto semplice o piacevole e spesso ostacola la ricerca di un’alternativa che interrompa tale dinamica.
Se ne parla venerdì 19 aprile alle 20,30 nel corso di un incontro pubblico organizzato negli spazi del refettorio della scuola Bossi di Arcisate.
Proveranno a mostrare un’altra via la dottoressa Pamela Alberti, e il dottor Eugenio José Stigol della Cooperativa Promozione e lavoro che presenteranno nuove prospettive per guardare al complesso compito di essere genitori, con l’aiuto di “mappe” per orientarsi nei momenti difficili, costruite a partire da modelli scientifici e che tengono conto di come funziona la regolazione delle emozioni e il cervello di un adolescente.
«Conoscere quali sono i compiti di sviluppo di queste fasi del ciclo di vita permette di guardare al bambino e all’adolescente con un nuovo paio di occhiali, fornisce ai genitori punti di riferimento, individuando alternative per approcciare quei comportamenti dei nostri figli che quotidianamente ci mettono sotto scacco – spiegano i due relatori – Le neuroscienze ci dimostrano che le relazioni e i legami interpersonali che creiamo nei primi 10/12 anni di vita hanno un influsso particolarmente rilevante sulla capacità di regolare le emozioni, di comprendere se stessi e di relazionarsi agli altri e alla realtà quindi, di fatto, sono in grado di favorire lo sviluppo di una mente sana e di promuovere l’integrazione cerebrale».
Durante la serata – aperta a tutti – si cercherà dunque di comprendere l’influsso di queste relazioni con l’obiettivo di individuare alcune coordinate di base che possano orientare l’interazione genitore-figlio, affinché bambini e adolescenti si aprano al mondo, acquistando consapevolezza di sé e del proprie potenzialità, per diventare persone capaci di intrattenere relazioni felici e di condurre un’esistenza ricca di significato.
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