Niente ricordo dei Caduti e discorso polemico, critiche al sindaco di Gallarate per il 25 aprile
L'Associazione Mazziniana esprime riprovazione per un discorso che ha voluto "trascinare il ricordo in una polemica politica di bassa lega". Ma arrivano critiche anche perché per il primo anno l'amministrazione non ha omaggiato il monumento ai Caduti in piazza Risorgimento
C’è una “coda” polemica per il 25 aprile a Gallarate e per le scelte del sindaco Andrea Cassani. E a parlare non sono le forze della sinistra, ma l’area più centrista e moderata, a livello cittadino e sul piano culturale.
«Voglio che sia chiaro questo: per la prima volta il Comune di Gallarate come istituzione non ha portato i fiori al monumento ai Caduti e al monumento alla Resistenza, una grande mancanza di rispetto» ha detto Massimo Gnocchi, consigliere comunale della civica Obiettivo Comune Gallarate. Forza di opposizione, ma su posizioni civiche e centriste. Il punto è questo: con la cancellazione del corteo, l’amministrazione non era presente al passaggio al monumento ai Caduti di piazza Risorgimento. E non solo: non sono neanche state portate le corone, posate invece da Anpi, l’associazione partigiani che ha organizzato il corteo.
Un passaggio, questo, che è stato notato anche da qualche ex militare a cui – pur non avendo partecipato al corteo – non è sfuggito il mancato omaggio “di persona” ai Caduti (anche se, va detto, questo come il monumento a Garibaldi erano comunque regolarmente “addobbati” con fasce tricolori). Qualcun altro, all’opposto, ha scelto di seguire il corteo proprio fino a piazza Risorgimento e al monumento a chi si ha perso la via in guerra.
La corona portata da Anpi al monumento ai CadutiSu un altro fronte, più sui contenuti che sulla forma, una presa di posizione ferma arriva invece dall’Associazione Mazziniana Italiana, associazione che si rifà al carattere nazionale e risorgimentale del 25 aprile, più che a quello politico: i mazziniani gallaratesi «dopo aver ascoltato e condiviso la prolusione del prof. Armocida che ha invitato i giovani a ricordare per non ripetere gli errori del passato» hanno espresso «riprovazione per il discorso tenuto dal sindaco della città di Gallarate», dice una nota firmata dal presidente dell’Ami Michele Rusca.
I mazziniani ritengono che «lungi dall’essere un discorso celebrativo, abbia offeso la memoria di quanti hanno lottato per ideali democratici di libertà e giustizia» e considerano «grave aver voluto trascinare in una polemica politica di bassa lega il ricordo della fine del fascismo e della vittoria della Resistenza e della lotta partigiana».
I Mazziniani tre anni fa avevano promosso con Anpi la posa delle “pietre d’inciampo” che ricordano, a Gallarate, due vittime della Shoah e una vittima della repressione nazista in Italia. La posa era stata parte di un percorso condiviso con l’amministrazione comunale, grazie anche al lavoro dell’assessore alla cultura di allora (il civico Massimo Palazzi, che è anche presidente della Società di Studi Patri). Percorso che era stato portato a termine nel 2022 proprio con il sindaco Cassani, in una fase diversa.
Tra le prime associazioni a muoversi, la Mazziniana settimana ha condiviso – insieme ad altre associazioni e partiti- la decisione di Anpi di tenere il corteo, che si è rivelato molto partecipato, con oltre cinquecento persone arrivate in piazza Libertà e Largo Camussi, oltre a qualcuno in più che si è fermata in piazza Risorgimento (qualcuno per scelta, volendo arrivare – appunto – almeno al monumento ai Caduti. Per i Mazziniani «l’ampia e composita partecipazione al corteo» rappresenta «la miglior risposta al tentativo di sminuire la portata della festa del 25 aprile».
Per il resto il corteo è stato disertato dal centrodestra gallaratese, anche se c’è stata – in privato – qualche presa di distanza dal “ridimensionamento”. Ufficialmente però nessuno si è allineato dalla linea del sindaco Cassani, che ha mantenuto compatte le file della sua maggioranza, “contro” la risposta di piazza.
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