Tra confini e paesaggi: gli studenti dell’accademia di architettura di Mendrisio esplorano il Chiassese
"Non fate chiasso" è il nome della passeggiata didattica programmata per sabato 4 maggio con gli studenti del corso del professor Gianni Biondillo "psicogeografia e narrazione del territorio"

Il confine meridionale della Svizzera è un territorio di grande complessità. Nel volgere di pochi chilometri si attraversano (e riattraversano) confini, colline di grande ricchezza naturalistica, vitigni rinomati, scali merci di importanza continentale, zone industriali e borghi storici. In questa realtà, anche contraddittoria, gli studenti che si stanno formando all’Accademia di Architettura di Mendrisio – come novelli contrabbandieri della cultura – conosceranno la peculiarità di un territorio ricco di storia, natura, economia, turismo, architettura.
Sabato 4 maggio, l’università esce dalle aule. Applicando il metodo dell’indagine psicogeografica, un gruppo di studenti dell’Accademia di architettura, accompagnato da Gianni Biondillo e Cecilia Da Pozzo, percorrerà a piedi una parte del paesaggio del chiassese, per meglio analizzarlo e conoscerlo. Lungo il percorso esperti, tecnici e narratori racconteranno agli studenti i punti d’interesse che stanno attraversando.
Programma della giornata (tappe e gli orari sono indicativi):
09,45 – Partenza dalla stazione ferroviaria di Chiasso.
11.30 – Belvedere Dosso Pallanza.
12.30 – Punto più a sud della Svizzera. Pranzo al sacco.
13.30 – 16,00 da Seseglio alla zona industriale di Balerna.
16.30 – Punto Franco.
17.00 – Arrivo alla stazione ferroviaria di Chiasso.
Da questa esperienza scaturiranno, da parte degli studenti, delle interpretazioni e delle narrazioni – attraverso testi, video, audio o fotografie – che racconteranno il territorio attraversato. I risultati di questi lavori, elaborati durante e dopo l’esperienza, saranno inseriti nel sito internet dedicato alla “Psicogeografia e narrazione del territorio” del corso dell’Accademia di architettura (www.psicogeografia.com).

(bozza dell’itinerario del 4 maggio 2024)
La Psicogeografia è una pratica transdisciplinare che indaga il territorio attraversandolo rigorosamente a piedi, con una modalità di approccio lento. L’esperienza fisica, emotiva, estetica che ne risulta serve a superare il pregiudizio nei confronti di uno spazio erroneamente reputato “banale”, prevedibile, scontato, per giungere a una consapevolezza nuova nei riguardi del paesaggio quotidiano, palinsesto dove si depositano i significati e i sogni delle popolazioni che lo hanno abitato e che tutt’ora lo abitano.
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